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Delib.G.R. Umbria 28/07/1999, n. 1066

Adozione del regolamento tipo per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e modifiche al capo VI del regolamento edilizio e urbanistico tipo adottato con precedente Delib. n. 6368 del 9.12.1998.
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[Premessa]



Riguardo all'argomento descritto in oggetto si relaziona quanto segue:

1 - secondo l'art. 14, 30 comma, della L.R. 21 ottobre 1997, n. 31, spetta alla G.R. dettare indirizzi per la formazione del regolamento edilizio comunale;

2 - in applicazione di tale norma, con deliberazione n. 6368 del 9 dicembre 1998 è stato adottato il «Regolamento edilizio e urbanistico tipo», comprendente tra l'altro, al capo VI, un complesso di «Norme a tutela del pubblico decoro»;

3 - nel corso dell'elaborazione di tali norme è emersa ancor pi&ug

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Allegato uno - REGOLAMENTO TIPO DEL RECUPERO EDILIZIO
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Criteri e direttive per una disciplina comunale degli interventi sul patrimonio edilizio esistente nelle zone di particolare interesse storico artistico e naturalistico ambientale
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INTRODUZIONE
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LE PROBLEMATICHE DEL RECUPERO EDILIZIO.

Del cosiddetto recupero del «patrimonio edilizio esistente», diffuso nel territorio in forma sparsa o accentrata, si discute da più di un ventennio, e anche se nella nostra regione l'attività è praticata ormai da tempo e in misura Consistente, sia nelle circostanze ordinarie che in conseguenza di eventi straordinari purtroppo ricorrenti come i terremoti, i risultati tuttavia non si possono considerare soddisfacenti né in termini di qualità degli interventi né per quanto riguarda gli strumenti tecnici e le procedure amministrative adottate. Per

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L'ESPERIENZA DEI PIANI DI RECUPERO IN UMBRIA.

Il compito di definire tutto ciò era stato affidato dalla L. 457 al «piano di recupero», cioè ad una versione del vecchio piano particolareggiato espressamente finalizzata alla disciplina degli interventi riguardanti il contesto edilizio esistente. Ma le difficoltà, sia di ordine pratico che concettuale, incontrate dalle amministrazioni locali sono state tali da poter parlare di un vero fallimento, o comunque di un uso sostanzialmente improprio e fuorviante di tale strumento rispetto agli obbiettivi originari della legg

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LA DISCIPLINA DELL'EDILIZIA ESISTENTE PER FATTISPECIE RICORRENTI.

Quest'ultima considerazione in particolare è valida solo in minima parte, perché se è vero, come si &egrav

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LE APPLICAZIONI DELLA DIRETTIVA AI PIANI DI RECUPERO O AGLI INTERVENTI DIRETTI.

Con la direttiva che qui si propone nella forma particolare del «Regolamento tipo» si è anzitutto cercato di definire un metodo per la classificazione di tutti gli edifici e le aree inedificate che possono trovarsi situate all'interno di un insediamento storico, distinguendo in particolare l'edilizia cosiddetta «di serie» che forma il tessuto storico continuo conservando più o meno inalterati i propri caratteri tradizionali ricorrenti, dall'edilizia che presenta invece caratter

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REGOLAMENTO TIPO DEL RECUPERO EDILIZIO
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Regolamento speciale degli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente nelle zone di particolare interesse storico artistico e naturalistico ambientale.
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CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI
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Art. 1. - Contenuti, finalità, decorrenza e ambiti d'applicazione.

1 - Le norme del presente Regolamento indicano i requisiti e i contenuti normativi ai quali attenersi nell'elaborazione dei piani di recupero o di altri strumenti attuativi che saranno adottati dall'Amministrazione comunale per la tutela e la valorizzazione del patri

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Art. 2. - Classificazione delle aree edificate e inedificate.

1 - Ai fini dell'applicazione delle norme di cui ai successivi articoli, tutte le aree situate all'in

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a) Edilizia ordinaria tradizionale prevalentemente integra.

Si intendono compresi in tale definizione gli edifici tipologicamente ricorrenti di origine storica e destinazione prevalentem

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b) Edilizia ordinaria tradizionale prevalentemente alterata.

Si intendono compresi in tale definizione gli edifici descritti alla precedente lettera b) che hanno

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c) Edilizia ordinaria recente, totalmente degradata, o priva di caratteri tradizionali.

Si intendono compresi in tale definizione tutti gli edifici ordinari con prevalente destinazione resi

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d) Edilizia speciale, monumentale o atipica .

Sono da comprendere in tale definizione gli edifici monumentali, i grandi complessi edilizi, ed in genere i manufatti che si differenz

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a) Aree inedificate pubbliche o ad uso pubblico.

In tali aree sono comprese le strade, le piazze, i parcheggi, le scalinate, i parchi e i giardini ed

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b) Aree inedificate di rispetto.

Sono da comprendere in tale definizione i terreni agricoli, il verde privato o le aree incolte situat

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c) Aree inedificate di pertinenza degli edifici esistenti.

Sono da comprendere in tali aree le corti, i cortili, le chiostrine, i giardini, gli orti, le strade

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Art. 3. - Individuazione delle aree e degli edifici.

1 - Il piano di recupero individua negli ambiti territoriali delimitati in cartografia le aree edificate e inedificate definite come sopra, e le contraddistingue con la campitura a fianco riportata:

- Edilizia ordinaria tradizionale sostanzialmente integra

- Edilizia ordinaria tradizionale parzialmente alterata

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Art. 4. - Il Repertorio dei tipi e degli elementi ricorrenti.

1 - É allegato alla presente normativa il «Repertorio dei tipi e degli elementi ricorrenti», nel quale sono elencati e descritti gli elementi costruttivi e decorativi comunemente diffusi in alcune tipologie

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Art. 5. - Classificazione degli elementi costruttivi e decorativi.

1 - Tutti gli elementi costruttivi, architettonici, decorativi, accessori e di finitura, che concorrono alla formazione delle unità edilizie sono distinti, in relazione al pregio e alle loro qualità storico artistiche, secondo la seguente classificazione:

a) elementi qualificanti irripetibili o di particolare pregio; si intendono tali gli elementi che per la rarità e la

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Art. 6. - Definizione e individuazione delle Unità edilizie.

1 - Per consentire la classificazione degli immobili e la conseguente disciplina degli interventi, nell'ambito delle aree edificate sopra definite sono individuati i singoli edifici o Unità edilizie. Si intende per unità edilizia un insieme di strutture portanti ed elementi costruttivi, funzionari o decorativi, reciprocamente connessi in modo da formare con continuità da cielo a terra una entità strutturalmente autonoma ed esteticamente omogenea, sia essa isolata

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Art. 7. - Interventi unitari per unità minime, per comparti, o per singoli elementi.

1 - Gli interventi globali di restauro o ristrutturazione dovranno essere progettati e realizzati in modo unitario, prendendo rispettivamente in considerazione come Unità Minima d'intervento l'intera unità edilizia storica o quella attuale, nonché le eventuali aree e i manufatti accessori di pertinenza, in modo che a ciascuna unità individuata corrisponda una determinata categoria d'intervento ed un progetto compiutamente definito.

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Art. 8. - Edifici contigui

1 - Per le unità edilizie strutturalmente connesse con edifici contigui, le opere di consolidamento o miglioramento ai fini antisismici relati

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Art. 9. - Definizione e articolazione delle categorie d'intervento.

1 - Tutti gli interventi relativi al recupero dell'edilizia esistente negli ambiti territoriali individuati dal Piano di recupero o dal Regolamento edilizio sono distinti e classificati secondo le categorie d'intervento definite all'articolo 31, 1° comma, della L. 457/78, le quali delineano, per l'intera unità edilizia cui sono riferite, l'ampiezza, il grado di innovazione e le finalità prevalenti degli interventi e delle opere che è possibile realizzare nell'ambito dell'unità edilizia stessa. Ai fini dell'applicazione delle presenti norme e delle procedure autorizzative previste dalla legislazione vigente, tali categorie sono ulteriormente dettagliate e articolate come indicato ai successivi commi.

2 - Gli interventi

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Art. 10. - Tipi di opere ed interventi elementari.

1. - In relazione alle qualità e alle specifiche caratteristiche dei singoli elementi costruttivi e decorativi sono inoltre definiti i seguenti tipi di opere e interventi elementari:

a) Interventi meramente conservativi: prevedono la conservazione degli elementi tradizionali qualificanti o di particolare pregio, con operazioni che, mediante tecniche e modalità particolari, ne prolungano la permanenza e l'efficienza nel tempo, senza modificarne in maniera apprezzabile la sostanza e l'aspetto esteriore; sono interventi conservativi ad esempio:

- la pulitura e la rimozione in genere di sostanze sovrapposte in superficie, eseguita con le tecniche appropriate e le necessarie cautele;

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Art. 11. - Disciplina degli interventi nelle aree edificate.

1 - (Edilizia tradizionale sostanzialmente integra). Per gli edifici compresi nell'edilizia tradizionale sostanzialmente integra, e per le relative aree di pertinenza, sono consentiti solo gli interventi di manutenzione e restauro di cui all'art. 31, 1° comma, lettere a), b), c) della L. 457/78, da realizzare nel rispetto delle ulteriori prescrizioni e modalità d'esecuzione dettate al successivo capo 2°, in relazione alle qualità e alle specifiche caratteristiche dei vari elementi che costituiscono le unità edilizie.

2 - In tali edifici in particolare:

- dovranno essere oggetto solo di opere e interventi meramente conservativi, secondo le modalità anzidette, gli elementi costruttivi e decorativi di particolare pregio e gli altri elementi tradizionali qualificanti che presentano caratteri irripetibili;

- potranno essere oggetto di ripristino o di demolizione e successivo rifacimento gli elementi qualificanti completamente deteriorati o mancanti, solo ove si tratti di elementi semplici comunemente ripetibili e vi sia una documentazione sufficiente per garantirne il rifacimento in

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Art. 12. - Disciplina degli interventi nelle aree inedifìcate.

1. - (Aree inedificate pubbliche). Le aree inedificate pubbliche o ad uso pubblico devono essere conservate tali, con interventi di manutenzione, restauro o ripristino delle pavimentazioni tradizionali e delle sistemazioni a verde, salvo differenti previsioni di uno strumento attuativo o di un piano di intervento pubblico esteso all'intero insediamento storico. Per le attrezzature da installare ad opera dei privati previa concessione del suolo pubblico si applicano le

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Art. 13. - Disciplina delle destinazioni d'uso.

1 - Nel centri storici, il piano di recupero disciplina le destinazioni d'uso in applicazione delle leggi vigenti in materia, previo censimento di quelle esistenti, fissando limiti e parametri relativi o assoluti in relazione alla dotazione di spazi pubblici, servizi e attrezzature, e ad eventuali fenomeni di congestione o spopolamento.

2 - In mancanza di piano, sia per gli edifici che per le aree inedificate, è consentito il mantenimento delle destinazioni d'uso attualmente

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Art. 14. - Impianti e canalizzazioni.

1 - Sia nell'edilizia tradizionale che in quella recente, non è consentita l'installazione di caldaie, serbatoi, motori, condizionatori, antenne paraboliche, pannelli solari e altri macchinari e apparecchiatura tecniche, sui prospetti, nel balconi, sulle coperture, e in genere lungo le strutture perimetrali degli edifici esposte alla pubblica vista, né all'interno di cortili o ambienti connotati da elementi architettonici e decorativi qualificanti o di particolare pregio. Tali attrezzature, compatibilmente con le norme di sicurezza e le esigenze fu

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Art. 15. - Sistemazione e manutenzione delle aree inedificate di pertinenza.

1 - Ne centri storici le aree di pertinenza e in genere le aree private inedificate devono essere mantenute tali, salvo diversa previsione di un piano attuativo, sistemando a prato, arricchito

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Art. 16. - Interventi nel sottosuolo.

1 - Negli edifici oggetto di interventi conservativi si può provvedere alla manutenzione e al restauro dei vani interrati o seminterrati esistenti e alle eventuali opere di consolidamento in fondazione, previa occupazione

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Art. 17. - Rinvenimenti e scoperte.

1 - Il rinvenimento di eventuali sepolture, reperti archeologia, ed elementi architettonici e decorat

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Art. 18. - Prove di finitura e simulazioni da predisporre in loco.

1 - Nel casi indicati ai successivi articoli 19, 20, 21, 36, 42, prima di procedere alla realizzazione dei relativi interventi dovrà essere predisposta in loco una opportuna campionatura dei co

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CAPO II - PRESCRIZIONI E MODALITÀ D'INTERVENTO PER L'EDILIZIA TRADIZIONALE PREVALENTEMENTE INTEGRA
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Art. 19. - Murature di prospetto con paramento originale a faccia vista.

1 - Dovranno essere conservati nel loro tradizionale aspetto esteriore i muri con paramento originale a faccia vista in mattoni, in conci di pietra squadrati o sbozzati, nonché in ciottoli, pietrame irregolare, o materiale misto, presenti nel prospetti esterni dell'edilizia rurale di tipo tradizionale, in quelli di origine medievale con elementi romanico-gotici, nonché nel prospetti principali o secondari dell'edilizia rinascimentale o classico-barocca rimasti fin dall'origine incompleti di finiture e decorazioni intonacate.

2 - Di tali paramenti non è quindi consentita l'intonacatura, a meno che non si tratti di facciate il cui intonaco originale sia caduto per degrado natura

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Art. 20. - Murature di prospetto con paramento originale intonacato.

1 - Nelle facciate principali, o comunque prospicienti sulla pubblica via, che presentano una compiuta veste architettonica classico-barocca, sia essa originaria o frutto di successive ristrutturazioni unitarie, caratterizzata da un sistema di membrature, cornici, basamenti, lesene e aperture contornate in pietra, in muratura intonacata o simulate pittoricamente, dovranno essere conservati i paramenti originali intonacati con intonaco di tipo tradizionale finito al grezzo o al civile, mediante riprese delle parti mancanti o decoese con malta di calce e finitura al grezzo o al civile analoga per qualità e spessore alle parti superstiti.

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Art. 21. - Prescrizioni per il rifacimento delle tinteggiature.

1. - Nel caso di rifacimento degli intonaci di tipo tradizionale con finitura al civile, si dovrà altresì provvedere al ripristino delle originarie tinteggiature, adottando una delle seguenti tecniche:

a) «pittura a fresco», formata da una miscela di ossidi o terre colorate disciolte in latte di calce, passata sulla colletta ancora fresca;

b) «pittura a calce»,

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Art. 22. - Elementi architettonici e decorativi in pietra o in laterizi a faccia vista.

1 - Dovranno essere conservate tutte le membrature e gli elementi architettonici e plastico-decorativi in pietra concia, in laterizio, o altro materiale lasciato a vista, inseriti nell'ambito delle strutture murarie perimetrali con paramento esterno sia intonacato che a faccia vista. Tali elementi potranno essere unicamente sottoposti ad operazioni di pulitura, consolidamento ed eventuale reintegrazione delle parti mancanti o gravemente deteriorate e dovranno comunque essere

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Art. 23. - Elementi architettonici e decorativi in muratura intonacata o simulati pittoricamente.

1 - Tutti gli elementi plastico-decorativi realizzati, anziché in pietra, in muratura intonacata ed eventualmente modanata come cornici, lesene, zoccolature, bugnati e membrature in genere, dovranno essere anch'essi conservati e restaurati con operazioni di ripulitura, consolidamento e reintegrazione o ripristino delle part

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Art. 24. - Aperture di prospetto ed elementi di contorno.

1 - Dovranno essere conservati nella forma e nella posizione esistente i vani di porte e finestre che, per connotazioni stilistiche e costruttive e reciproci rapporti formali, sono da attribuire all'assetto storicamente consolidato dell'edificio, sia esso originale o frutto di successive ristrutturazioni organiche, tanto che si tratti di aperture dorigine romanico-gotica, con stipiti sormontati da archi o architravi in pietra squadrata o mattoni a faccia vista, oppure contornate da una mostra in risalto di tipo classico, sia in pietra o mattoni a faccia vista che in muratura intonacata o simulata pittoricamente.

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Art. 25. - Infissi vetrati e serramenti.

1 - Gli infissi esistenti di finestre, porte a vetri e aperture in genere sfinestrate, costituiti da un telaio in legno di tipo tradizionale ad ante verticali ripartite da stecche orizzontali, potranno essere restaurati oppure sostituiti con nuovi infissi del medesimo tipo; dovranno comunque essere restaurati i telai scorniciati con modanature complesse, le imposte decorate, i vetri piombati di fattura tradizionale, sia del tipo «a rullo» che in lastre soffiate. Per l'oscuramento, oltre alle imposte o «scuri» interni, è consentita all'esterno solo l'installazione di persiane di tipo tradizionale, purché realizzate uniformemente per ogni facciata avente caratteri architettonici unitari, ed escluse comunque le finestre ad arco o architravate d'origine medievale e quelle munite di grate e inferriate originali in ferro lavorato a mano.

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Art. 26. - Balconi e aggetti orizzontali.

1 - Dovranno essere conservati con le necessarie 1 opere di consolidamento, restauro e reintegrazione, i balconi, le strutture e i volumi che aggettano dall

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Art. 27. - Coperture tradizionali a falde inclinate.

1 - Negli edifici che presentano coperture di tipo tradizionale a falde inclinate, con struttura in legno e impalcato in laterizio, non è consentita alcuna modifica degli elementi che determinano i tradizionali caratteri esteriori di tali coperture; dovrà, quindi, essere conservata ed eventualmente ripristinata l'originaria conformazione e la reciproca disposizione delle falde, a capanna o a padiglione, nonché i raccordi, le pendenze e le quote d'imposta.

2 - Dovranno ugualmente essere oggetto solo di restauro o reintegrazione, nel modi di seguito indicati, le soluzioni particolari lungo la linea di gronda ed i bordi laterali, i manti i copertura e ogni altra parte di impalcato o di struttura che risulti comunque esternamente visibile all'estradosso o all'intradosso.

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Art. 28. - Accessori di copertura e aggetti verticali.

1 - Non è consentita, sopra le falde dei tetti, la realizzazione di terrazze o nuovi volumi emergenti, né l'installazione di pannelli solari, antenne paraboliche, strutture pubblicitarie o altri impianti tecnici e app

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Art. 29. - Rifacimento e riordino di coperture già manomesse.

1 - A consentito il rifacimento delle strutture di copertura già interamente sostituite in ferro, latero-cemento o altra tecnica costruttiva recente, apportando eventuali modifiche delle imposte, delle pendenze e dei raccordi necessarie per motivi statici o funzionali, purch&eac

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Art. 30. - Terrazze e coperture piane.

1 - In caso di edifici o di corpi accessori di tipo tradizionale che presentano terrazze e coperture piane estese su tutto o parte del corpo di fa

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Art. 31. - Murature e divisosi interni.

1 - Dovranno essere conservati all'interno degli edifici di cui al presente capitolo, ed eventualmente restaurati con opere di consolidamento e reintegrazione, così come indicato secondo i vari casi ai precedenti articoli, i muri, i pilastri e in genere le strutture che formano l'ossatura portante dell'organismo edilizio originale o frutto di successive ristrutturazioni storiche.

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Art. 32. - Solai, controsoffitti e pavimenti.

1 - Dovranno essere conservati e restaurati con le opportune tecniche i solai tradizionali su orditure lignee, sia nel tipi di particolare pregio che formano soffitti e cassettone, a mezzo cassettone, a lacunari, con elementi modanati, intagliati, dipinti o altrimenti decorati, sia nel tipi ordinari, con travicelli e impalcato in legno o laterizi, con intradosso a vista.

2 - Per la riparazione, il consolidamento e l'eventuale miglioramento ai fini antisismici si dovrà provvedere, in relazione alle particolari esigenze, ai seguenti interventi:

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Art. 33. - Archi, volte e sistemi archivoltati.

1 - Tutti gli archi, le volte e i sistemi archivoltati in muratura devono essere conservati, restaurati e consolidati, eliminando le spinte orizzontali e le altre possibili cause di dissesto. Gli effetti spingenti, se non già equilibrati da strutture adiacenti o piedritti di adeguate dimensioni, potranno essere eliminati o ridotti, secondo le circostanze, per mezzo di catene poste al di sopra dell'imposta, o eventualmente mediante tiranti estradossali inseriti fra la chiave della volta e il soprastante pavimento.

2 - Nel caso di vol

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Art. 34. - Scale esterne e interne.

1 - Sono da conservare tutte le scale situate sia all'interno degli edifici che lungo i prospetti esteriori o nelle corti interne, le quali presentino caratteristiche architettoniche e decorativi di particolare pregio o siano comunque realizzate mediante volte o parti di archi e volte in muratura comunque disposte, mediante gradini monolitici in pietra concia reciprocamente connessi e incastrati ad una o ad entrambe le estremità nel muri laterali, ovvero abbiano infine, quale che sia la tecnica costruttiva tradizionale, forme e dimensioni di tipo monumentale, come ad esempio le gradinate sviluppate su più lati converg

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CAPO III - PRESCRIZIONI E MODALITÀ D'INTERVENTO PER L'EDILIZIA TRADIZIONALE PREVALENTEMENTE ALTERATA
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Art. 35. - Prescrizioni generali.

1 - Il restauro e la eventuale reintegrazione delle parti dell'edificio rimaste inalterate o non sostanzialmente manomesse dovrà essere estesa possi

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Art. 36. - Elementi di prospetto.

1 - Se sui prospetti dell'edificio non sono presenti brani di paramento, aperture, o altri elementi architettonici e decorativi qualificanti o di particolare pregio, per gli interventi

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Art. 37. - Modalità d'integrazione dei paramenti di prospetto.

1 - Nel caso di paramenti a faccia vista, il completamento della muratura dovrà essere realizzato con materiale anch'esso a faccia vista e della stessa qualità ma le

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Art. 38. - Nuove aperture, infissi e serramenti.

1 - Le aperture relative alle parti modificate o ricostruite dovranno essere prive di mostre e altre

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Art. 39. - Strutture ed elementi di copertura.

1 - Per gli interventi relativi alle coperture si potranno applicare, negli interventi di ristrutturazione, tutte le norme p

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Art. 40. - Strutture interne.

1 - Per gli interventi di ristrutturazione che interessano direttamente strutture voltate, solai, con

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CAPO IV - PRESCRIZIONI E MODALITÀ D'INTERVENTO PER L'EDILIZIA RECENTE O TOTALMENTE ALTERATA
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Art. 41. - Rientranze, sporgenze e allineamenti.

1 - Per gli edifici inseriti in un contesto storico, sia nel caso di parziale ristrutturazione che di totale demolizione e ricostruzione in situ, dovranno essere rispettati gli allineamenti vert

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Art. 42. - Finitura dei paramenti di prospetto.

1 - Sia negli interventi di manutenzione, che in quelli di ricostruzione o totale ristrutturazione degli edifici situati nel centri storici, tutti i prospetti do

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Art. 43. - Nuove aperture.

1 - L'apertura di nuove porte e finestre, o la modifica di quelle esistenti, dovranno essere disposte, nel lati di prospetto, in modo che almeno la metà di esse risultin

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Art. 44. - Infissi e serramenti.

1 - Gli infissi vetrati dovranno essere ad ante intelaiate, con telai di qualsivoglia disegno e materiale, purché risultino nel prospetti del medesimo

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Art. 45. - Coperture ed elementi accessori.

1 - Sia negli interventi di ricostruzione in situ che di totale ristrutturazione, le nuove strutture di copertura, di qualsiasi materiale e tecnica costruttiva, dovranno essere esclusivamente a falde piane inclinate, con pendenza compresa fra il 25 e il 35 per cento, ed orientate in modo che ad ogni lato dell'edificio prospiciente sulla pubblica via corrisponda una falda inclinata verso la via stessa, con relativo sporto di gronda orizzontale realizzato come descritto al successivo 5° comma. Le falde poste su piani incidenti dovranno essere riunite al colmo e lungo le rispettive linee d'intersezione, con disposizione a capanna, a padiglione o a semipadiglione; ciascuna falda no

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CAPO V - ATTREZZATURE PER LA PUBBLICITÀ E IL COMMERCIO
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Art. 46. - Disposizioni generali.

1 - All'interno delle zone «A», o in altri ambiti del territorio comunale espressamente individuati dal presente rego

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Art. 47. - Spazi e attrezzature per l'affissione diretta.

1 - L'affissione di manifesti, comunicati e fogli in genere stampati o manoscritti effettuata direttamente dagli interessati potrà avvenire esclusivamente entro bacheche corrispondenti per

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Art. 48.- Insegne frontali e pubblicità d'esercizio.

1 - Nelle zone di cui al precedente articolo 46, in corrispondenza delle aperture dei locali a piano terra destinati ad attività commerciali, artigianali, o ad altri pubblici esercizi, è consentita unicamente l'installazione di insegne e scritte di

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Art. 49. - Deroghe particolari per vani ridotti.

1 - In deroga alle norme di cui sopra, nel locali che presentano aperture di dimensioni particolarmen

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Art. 50. - Insegne di richiamo per alberghi e ristoranti.

1 - Gli esercizi alberghieri, i ristoranti, i bar, e in genere i locali di ristoro situati in strade secondarie e in posizione defilata dall

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Art. 51. - Attrezzature espositive.

1 - Nei locali di cui al precedente articolo 48, le vetrine, le mostre e le altre attrezzature espositive inserite nell'ambito delle aperture che prospettano sulla pubblica via dovranno essere completamente contenute entro il vano delle aperture medesime, e risultare arretrate rispetto al filo esterno delle

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Art. 52. - Vetrine di pregio.

1 - Degli allestimenti espositivi esistenti che, per essere realizzati in legno pregiato, intagliato,

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Art. 53. - Serramenti.

1 - Per garantire ulteriormente la chiusura e la protezione degli accessi ai locali di cui ai precedenti articoli, è consentita anche l'installazione di grate, cancelli pieghevoli o ser

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Art. 54. - Attrezzature espositive sussidiarie.

1 - Per i locali che non dispongano di vani aperti direttamente sulla pubblica via, o per gli esercizi destinati al commercio di prodotti artigianali tipici che comunque dis

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Art. 55. - Tende in aggetto sullo spazio pubblico.

1 - In corrispondenza delle aperture dei locali anzidetti, che prospettano su strade pedonali o munite di marciapiedi, è consentita l'installazione di tende in aggetto sullo spazio pubblico, di larghezza pari alla luce dei vani delle aperture medesime.

2 - Le tende dovranno essere di tipo retrattile a falda inclinata e installate in modo da p

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Art. 56. - Arredi e attrezzature da collocare sul suolo pubblico.

1 - Per l'occupazione del suolo pubblico con elementi di arredo ed altre attrezzature mobili valgono le norme generali di cui all'art. 48 del regolamento edilizio comunale, nonché, nelle zone di interesse storico-artistico, le seguenti disposizioni.

2 - Le sedie e i tavolini potranno essere in legno, metallo, o altri materiali purché di linee sobrie e decorose, del

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Allegato due - MODIFICA CAPO VI - REGOLAMENTO EDILIZIO E URBANISTICO TIPO
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CAPO VI - NORME A TUTELA DEL PUBBLICO DECORO
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Art. 35 - Interventi di manutenzione degli edifici esistenti.

1. I proprietari degli edifici che prospettano o sono comunque visibili da vie o spazi pubblici o di uso pubblico, sono tenuti a conservare in condizioni di integrità, decoro ed efficienza i paramenti murari, le tinteggiature i rivestimenti, le decorazioni architettoniche, nonché gli infissi, i serramenti, i manti di copertura, le gronde, e in

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Art. 36 - Unitarietà degli interventi.

1. Gli interventi di manutenzione esterna degli edifici che rivestano carattere di unitarietà tipologica, anche se appartenenti

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Art. 37 - Opere di finitura e aspetto esteriore degli edifici di nuova costruzione.

1. Tutti gli edifici di nuova costruzione, o che abbiano origine dalla ricostruzione o dalla completa ristrutturazione di edifici preesistenti, devono avere aspetto e qualità architettoniche

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Art. 38 - Finiture di nuovi edifici nelle zone di urbanizzazione recente.

1. Nelle zone di urbanizzazione recente, i paramenti murari e le parti in genere degli edifici di nuova costruzione che prospettino su vie e spazi pubblici, o comunque esposti alla pubblica vista, tanto che siano rivestite, intonacate, o lasciate a faccia vista, devono presentare superfici completate a regola d'arte e accuratamente

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Art. 39 - Impianti e canalizzazioni.

1. Non è consentita l'installazione di motori, serbatoi, caldaie, condizionatori, o altri macchinari e impianti tecnici sui prospetti degli edifici, né sui balconi o sulle strutture di copertura, in modo che risultino liberamente esposti alla pubblica vista.

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Art. 40 - Aggetti e sporgenze sul suolo pubblico.

1. Sia per gli edifici nuovi che in caso di ristrutturazione di quelli esistenti, non è consen

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Art. 41 - Sistemazione e manutenzione delle aree inedificate.

1. Tutte le aree anche temporaneamente inedificate site a confine con spazi pubblici o di uso pubblico, debbono essere convenientemente sistemate e mantenute nelle necessarie condizioni di pulizia e di decenza a cura del proprietario. In caso di inadempienza il Comune può ingiunge

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Art. 42 - Realizzazione di cabine per servizi pubblici.

1. Di norma, fatte salve specifiche prescrizioni di un piano attuativo, le cabine per impianti o rete

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Art. 42 bis - Interventi nel centri storici

1. Per gli interventi descritti agli articoli 39, 40, 41 e 42, da realizzare nelle zone di cui al com

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Art. 43 - Forme ammesse per le pubbliche affissioni e la pubblicità affine.

1. Nell'ambito del territorio comunale la pubblica affissione e la pubblicità sono effettuate mediante il servizio predisposto dall'Amministrazione comunale negli spazi e secondo le modalità stabilite con apposito regolamento o piano di settore.

2.

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Art. 44 - Affissione diretta.

1. L'affissione in luoghi esposti alla pubblica vista di manifesti, insegne, scritte e cartelli pubblicitari, comunicati e fogli in genere stampati o manoscritti

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Art. 45 - Pubblicità e segnaletica di esercizio.

1. All'esterno dei locali destinati ad attività commerciali, artigianali o ad altri pubblici esercizi, con aperture a piano terra prospicienti su vie o spazi d'uso pubblico

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Art. 46 - Targhe per uffici e sedi sociali.

1. Per contrassegnare la sede di uffici privati, studi professionali, aziende, associazioni e istituti, può essere collocata lungo le fa

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Art. 47 - Deroghe per la segnalazione dei servizi pubblici.

1. Derogano dalle norme di cui ai precedenti articoli 43-44-45 e 46, le attrezzature destinate alla s

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Art. 48 - Strutture espositive e attrezzature annesse.

1. Nel locali di cui al precedente art. 45 con aperture a piano terra prospicienti su vie e spazi di uso pubblico, oltre a quanto indicato per la pubblicità d'esercizio è consentita la installazione di vetrine,

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Art. 49 - Occupazione temporanea del suolo pubblico con arredi e attrezzature mobili.

1. Può essere concessa ai gestori di bar, ristoranti, ed esercizi di ristoro in genere, l'occu

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Art. 50 - Chioschi, edicole e strutture affini.

1. L'installazione di chioschi, edicole, verande, guardiole, o vani interamente circoscritti da coperture e pareti perimetrali, purchè formati da strutture precarie e facilmente scomponibili, pu&

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Art. 51 - Deroghe per manifestazioni temporanee.

1. Sono ammesse deroghe alle disposizioni precedenti per la realizzazione di palchi, tettoie, pedane, strutture pubblicitarie e attrezzature in genere

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Art. 51 bis - Interventi nel centri storici.

1. Per le operazioni descritte ai precedenti articoli 48,49,50 e 5 1, da realizzare nelle zone di cui

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Art. 52 - Documentazione a corredo dell'istanza di autorizzazione o della D.I.A.

La domanda di autorizzazione o la denuncia d'inizio attività relativa agli interventi di cui all'articolo 43 e seguenti dovrà essere corredata dalla seguente documentazione:

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