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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis

D. Min. Ambiente 17/11/2005, n. 269
D. Min. Ambiente 17/11/2005, n. 269
D. Min. Ambiente 17/11/2005, n. 269
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[Premessa]IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO di concerto con IL MINISTRO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE e con IL MINISTRO DELLA SALUTE Visto il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e, in particolare, l'articolo 31, che prescrive che sono adottate per ciascun tipo di attività, con decreti del Ministro dell'ambiente, di concerto con i Ministri dell'industria, del commerci |
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Art. 1. - Campo di applicazione1. Il presente regolamento disciplina, ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, le procedure semplificate per le attività di recupero dei seguenti rifiuti pericolosi: |
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Art. 2. - Principi generali1. Le attività, i procedimenti e i metodi di recupero dei rifiuti di cui all'articolo 1 ammessi alle procedure semplificate non devono costituire un pericolo per la salute dell'uomo e recare pregiudizi all'ambiente ed in particolare non devono: a) creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la flora e la fauna; |
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Art. 3. - Requisiti soggettivi1. In attesa delle norme per la determinazione dei requisiti soggettivi per l'esercizio delle attività di gestione dei rifiuti, da adottare ai sensi dell'articolo 18, comma 2, lettera g), del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni, si applicano le disposizioni di cui ai seguenti commi. 2. Ai fini dell'applicazione della procedura semplificata di cui all'articolo 33, comma 1, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 R, alle attività di recupero disciplinate dal presente regolamento, il titolare dell'impresa, |
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Art. 4. - Comunicazione di inizio attività1. I soggetti che effettuano o che intendono effettuare le attività di recupero dei rifiuti di cui all'articolo 1, negli impianti di cui all'articolo 1, comma 2, trasmettono alla provincia competente per territorio, la comunicazione di cui all'articolo 33 d |
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Art. 5. - Individuazione dei rifiuti1. L'allegato 1 definisce le tipologie dei rifiuti pericolosi e, per ciascuna tipologia, i relativi metodi di recupero ammessi alle procedure semplificate ai |
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Art. 6. - Messa in riserva1. Gli impianti che effettuano le attività di recupero dei rifiuti di cui all'articolo 1, non necessitano di aree e settori distinti per il deposito dei rifiuti e della materia prima. 2. Gli impianti devono es |
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Art. 7. - Quantità impiegabile1. La quantità impiegabile negli impianti, di cui all'articolo 1, comma 2, &eg |
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Art. 8. - Adempimenti amministrativi1. Ai sensi dell'articolo 12, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, i soggetti che effettuano le attività di recupero dei rifiuti individuati all'articolo 1 sono tenuti a registrare nel registro di cui al citato articolo 1 |
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Art. 9. - Disposizioni finali1. Ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 182, la notifica del comandante della nave è equiparata al formulario di identificazione dei rifiuti di cui all'articolo 15 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, limitatamente ai trasporti dei rifiuti delle navi effettuati all'interno delle aree sottoposte al controllo dell'Autorità marittima o dell'Autorità portuale. |
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Allegato 1 - (Art. 5, comma 1)1. Tipologia: miscele di acque marine lacustri o fluviali ed idrocarburi [13 07 01*] [13 07 02*] [13 07 03*] [ 13 08 02*] [ 16 07 08*] 1.1 Provenienza: cisterne delle navi (comprese le cisterne delle navi impiegate in attività di disinquinamento). 1.2 Caratteristiche del rifiuto: miscele di acqua e idrocarburi emulsionate, anche con morchie, residui oleosi, ed impurezze. 1.3 Attività di recupero: a) separazione fisica della miscela acqua-idrocarburi per decantazione e successivo trattamento di centrifugazione e miscelazione con oli combustibili [R3] in impianti che operano a |
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Allegato 2 - (Art. 7)
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Allegato 3 - (Art. 9, comma 2, lettera c)6.6 Tipologia: acque di sentina delle navi: [13 04 01*] [13 04 03*]. |
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Allegato 4 - (Art. 9, comma 2, lettera d)
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