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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Vuoi progettare in modo efficace edifici NZEB?
L’11 agosto 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 187 il comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico che informa della pubblicazione sul sito web del MiSE del decreto interministeriale 19 giugno 2017 recante l’approvazione del “Piano d’azione nazionale per incrementare gli edifici ad energia quasi zero” ai sensi dell’art. 4-bis, comma 2 del decreto legislativo n. 192/2005.
Il Piano d’Azione Nazionale (PANZEB) è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da ENEA, RSE e CTI con il coordinamento del MiSE allo scopo di incrementare gli edifici a energia quasi zero sul territorio nazionale: si stima che quasi il 40% del consumo energetico finale (e il 36% delle emissioni di gas serra) derivi dal parco immobiliare nazionale (case, uffici, negozi ed altri edifici).
Il documento, oltre a chiarire il significato di NZEB (edifici a energia quasi zero), stima i sovraccosti necessari alla realizzazione di nuovi edifici NZEB o alla trasformazione in NZEB degli edifici esistenti e traccia gli orientamenti e le linee di sviluppo nazionali per incrementare il loro numero tramite misure di regolazione e di incentivazione rese disponibili.
Dal documento si evince l’importanza di lavorare in modo intensivo al fine di migliorare la prestazione energetica degli edifici, sia per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica fissati al 2020 (data entro cui il settore civile contribuirà per una quota pari a 4,9 Mtep/anno suddiviso tra settore residenziale e non residenziale) sia per conseguire obiettivi più a lungo termine. Per il raggiungimento di tale obiettivo occorre una maggiore esperienza ed attenzione dei tecnici nella fase di progettazione degli edifici al fine di rispettare i requisiti previsti dal decreto. L’entrata in vigore dei decreti attuativi del 26 giungo 2015 e del relativo concetto di edificio di riferimento ha profondamente modificato il modo di progettare i nostri edifici con non poche difficoltà operative.
Si considera “edificio a energia quasi zero” un edificio (sia esso di nuova costruzione o esistente) che rispetti i seguenti requisiti tecnici:
a) tutti i seguenti indici (calcolati secondo i valori dei requisiti minimi vigenti dal 1° gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dal 1° gennaio 2021 per tutti gli altri edifici) siano inferiori ai valori dei corrispondenti indici calcolati per l’edificio di riferimento (edificio virtuale geometricamente equivalente a quello di progetto ma dotato dei parametri energetici e delle caratteristiche termiche minime vigenti):il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione per unità di superficie disperdente (H’T);
- l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile (Asol,est/Asup utile) rispettivamente per gli edifici della categoria E.1, fatta eccezione per collegi, conventi, case di pena, caserme nonché per la categoria E.1(3), e per tutti gli altri edifici;
- gli indici EPH,nd, EPC,nd e EPgl,tot relativi all’indice di prestazione termica utile per riscaldamento, per il raffrescamento e l’indice di prestazione energetica globale totale dell’edificio;
- i rendimenti dell’impianto di climatizzazione invernale (ηH), di climatizzazione estiva (ηC) e di produzione dell’acqua calda sanitaria (ηw).
b) siano rispettati gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili nel rispetto dei principi minimi di cui all’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28:
- copertura del 50% dei consumi previsti per sola produzione di acqua calda sanitaria;
- copertura del 35% (o 50% in funzione della regione di riferimento) dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento.
A tali vincoli si aggiungono le difficoltà derivanti da poca flessibilità e chiarezza del D.M. Requisiti Minimi.
Infatti, capita frequentemente che, nonostante si presti notevole attenzione ai valori di trasmittanza dei componenti e di rendimento degli impianti scelti per il progetto, il tecnico non riesca a soddisfare tutte le verifiche previste dal decreto, (come ad esempio gli indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale o estiva oppure l’area solare equivalente estiva, la percentuale di copertura da fonti rinnovabili, ecc.).
Il software Blumatica EGE punta semplificare e velocizzare il lavoro dei tecnici.
Blumatica EGE consente infatti, in un’unica applicazione, di gestire in maniera semplice e professionale tutti gli aspetti relativi al risparmio energetico degli edifici sia in fase di progettazione (adeguando il progetto al fine di rispettare le verifiche obbligatorie previste dal D.M. Requisiti Minimi) che per la redazione degli Attestati di Prestazione Energetica (con calcolo automatico degli interventi migliorativi) ed il calcolo degli incentivi Conto Termico 2 per l’efficientamento energetico degli edifici e degli impianti.
Via Irno s.n.c.
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Tel: 089.848601
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