Sent.C. Stato 13/04/1991, n. 190

1. In tema di revisione prezzi degli appalti pubblici, le determinazioni adottate dall'Amministrazione appaltante costituiscono espressione di un potere autoritativo-discrezionale, cui corrispondono nell'appaltatore posizioni di mero interesse legittimo e la sostanza di tale posizione non muta per la natura vincolata della potestà amministrativa, essendo decisiva la «derivazione» del vantaggio dell'esercizio della potestà medesima, riconducibile non ai normali poteri di un contraente, ma al potere dell'amministrazione di incidere dall'esterno sul contratto nella sua veste di Autorità pubblica; ne consegue che il diritto dell'appaltatore al maggior compenso rispetto a quanto in origine pattuito, discendendo sempre dall'esercizio di un potere autoritativo ad effetti costitutivi, non sorge in presenza del semplice esercizio, da parte dell'Amministrazione, del potere riconosciutole ed indipendentemente dal risultato raggiunto, ma solo nei limiti in cui esso è confermato e circoscritto dall'atto di revisione. 2. In presenza di un provvedimento di carattere negativo o anche di carattere parzialmente positivo, che sia emanato dall'Amministrazione in tema di revisione dei prezzi di un contratto di appalto, la posizione dell'appaltatore va configurata sempre come posizione di interesse legittimo. 3. Nel caso di revisione prezzi del contratto di appalto, ove si contesti l'atto revisionale nella parte in cui esso definisce - sulla base dell'esercizio di un potere discrezionale - la sussistenza del diritto e la sua entità, la giurisdizione non può che spettare al giudice degli interessi legittimi, mentre attiene al diritto soggettivo, che trae origine dallo stesso atto revisionale, ogni controversia che tenda alla soddisfazione del credito così come determinato dall'Amministrazione o che miti a correggere errori estranei all'esercizio del potere tecnico-discrezionale, quali ad esempio gli errori materiali di computo emergenti dallo stesso provvedimento di revisione e non involgenti il metodo di calcolo. 4. Anticipazione e revisione prezzi sono chiamate a svolgere differenti funzioni e l'incompatibilità, legislativamente imposta tra i due istituti, non consente di introdurre un collegamento temporale tra lavori da sottrarre alla revisione e data di erogazione dell'anticipo (M.d.r.).