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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
FAST FIND
: GP13638
Sent. C. Stato 22/12/2014, n. 6237
L'offerta non è anomala quando i valori sono stimati.
Per i principi comunitari è regola oramai fondamentale e consolidata da tempo quella secondo cui l’incongruità dell’offerta anomala va rinvenuta nell’analisi concreta delle sue singole componenti e non per mezzo di soglie automatiche.
Risulta infondata la censura che lamenta la irregolarità dell'offerta presentata da altro concorrente basandosi esclusivamente sul tenore letterale di una parte del disciplinare senza approfondirne l'interpretazione.
Nel caso in esame l'offerta non aveva indicato l'utile minimo conseguibile dall’aggiudicatario in misura inferiore a quella prevista nel disciplinare di gara per cui l'offerta doveva essere considerata anomala. Il disciplinare di gara disciplinava in maniera vastamente analitica la verifica di anomalia, in cui statuiva testualmente che “Per quanto riguarda l’utile previsto nelle analisi, il valore non deve risultare inferiore al 4%, quale percentuale indicativa di riferimento stimata per il recupero dell’incremento naturale del costo dei fattori produttivi impiegati nel tempo”. La chiarezza della disposizione nell’indicare un limite minimo, con conseguente obbligo della stazione appaltante di ritenere non superata la verifica di anomalia in caso di percentuale inferiore, elimina ogni potere discrezionale di valutare offerte recanti una percentuale inferiore, poiché ciò priverebbe di significato la prescrizione in parola.
Se si deve dare effettivamente un ruolo preminente all’interpretazione letterale della prescrizione, questa deve essere letta per intero e dunque unire alla dizione del valore dell’utile che non deve essere inferiore al 4%, anche la successiva parte precisante che tale percentuale è una percentuale indicativa di riferimento stimata per il recupero dell’incremento del costo dei fattori produttivi.
Il termine “indicativo” non ha nella lingua italiana quel significato di accertamento definitivo; si tratta invece sempre non tanto di qualcosa precisamente indicata, ma la definizione di un chiaro indizio o la palese dimostrazione di qualche cosa, mentre “stimata” è immediatamente collegabile alla valutazione di una quantità o di una qualità e comunque a qualche cosa che viene presunto, ma non definito scientificamente nella sua entità.
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