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19/03/2021

Contrasto alla collusione: indicazioni UE alle Amministrazioni aggiudicatrici

Pubblicata la Comunicazione della Commissione europea sugli strumenti per combattere la collusione negli appalti pubblici e sugli orientamenti per le Amministrazioni aggiudicatrici riguardanti le modalità di applicazione del relativo motivo di esclusione.

La Commissione europea, con la Comunicazione pubblicata nella GUUE 18/03/2021, n. C 91, fornisce indicazioni e orientamenti alle Amministrazioni aggiudicatrici, e in particolare ai funzionari responsabili degli appalti pubblici, finalizzati a contrastare il fenomeno della collusione e per la gestione efficace delle situazioni di presunta collusione.

COLLUSIONE NEGLI APPALTI PUBBLICI - Il termine collusione negli appalti pubblici (per il quale si utilizza spesso anche la locuzione “turbativa d’asta”) si riferisce ad accordi illegali tra operatori economici volti a falsare la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione degli appalti.
Tali accordi, rileva la Commissione, possono assumere varie forme, come la definizione anticipata del contenuto delle loro offerte (in particolare il prezzo) al fine di influenzare l’esito della procedura, la rinuncia alla presentazione di un’offerta, la ripartizione del mercato su base geografica o sulla base dell’Amministrazione aggiudicatrice o dell’oggetto dell’appalto, o l’istituzione di sistemi di rotazione per una serie di procedure. L’obiettivo di tutte queste pratiche è quello di consentire a un offerente predeterminato di ottenere l’aggiudicazione di un appalto creando nel contempo l’impressione che la procedura sia realmente competitiva.
I suddetti comportamenti tenuti dagli operatori economici costituiscono motivo di esclusione ai sensi:
- dell’art. 38 della Direttiva 2014/23/UE, par. 7, lett. e);
- dell’art. 57 della Direttiva 2014/24/UE, par. 4, lett. d);
- dell’art. 80 della Direttiva 2014/25/UE, par. 1.
Nell’ordinamento italiano la collusione viene ricondotta dalle Linee guida ANAC n. 6 (v. Delib. ANAC 11/10/2017, n. 1008) al motivo di esclusione legato al verificarsi di gravi illeciti professionali di cui alla lett. c) del comma 5 dell’art. 80, D. Leg.vo 50/2016. Secondo l’ANAC, infatti, tali comportamenti assumono rilevanza ai fini della integrità e moralità professionale del concorrente che, se messe in dubbio, determinano l’estromissione dalla procedura di affidamento dell’appalto.

Effetti negativi della collusione e urgenza delle misure di contrasto - La collusione compromette sostanzialmente i vantaggi derivanti da un mercato degli appalti equo, trasparente, competitivo e orientato agli investimenti in quanto restringe l’accesso delle imprese a tale mercato e limita la scelta per gli acquirenti pubblici, con un effetto particolarmente negativo per le imprese (specie piccole e medie) che sono solitamente scoraggiate dal partecipare alle procedure di aggiudicazione o dall’investire in progetti del settore pubblico in un mercato colpito dal fenomeno collusivo.
L’esigenza di contrastare il fenomeno si palesa in modo ancora più evidente in situazioni di emergenza, quali l’attuale pandemia di COVID-19, come pure nel periodo successivo, quando la ripresa economica dipenderà in larga misura dal miglior utilizzo possibile dei fondi pubblici disponibili e dalla realizzazione di investimenti consistenti in settori economici critici.

SCOPO E CONTENUTI DELLA COMUNICAZIONE UE - La Comunicazione del 18/03/2021 illustra nel dettaglio gli strumenti che la Commissione intende porre in atto per:
- aiutare gli Stati membri e le Amministrazioni aggiudicatrici a sviluppare le capacità per affrontare il problema (sezione 3);
- promuovere la cooperazione tra le autorità centrali nazionali responsabili degli appalti pubblici e quelle garanti della concorrenza al fine di assicurare un sostegno efficace e continuo alle Amministrazioni aggiudicatrici (sezione 4).
La Comunicazione contiene inoltre gli orientamenti per le Amministrazioni aggiudicatrici riguardanti le modalità di applicazione del motivo di esclusione per collusione previsto dalle Direttive in materia di appalti pubblici. Gli orientamenti, semplici da utilizzare e di facile lettura, si trovano nella sezione 5 e sono corredati di un allegato che definisce una serie di strumenti per scoraggiare, individuare e affrontare con maggiore efficacia i casi di sospetta collusione.

RUOLO E INDICAZIONI PER I FUNZIONARI RESPONSABILI - La Commissione UE riconosce ai funzionari responsabili degli appalti, ossia alle persone che gestiscono la procedura di aggiudicazione, un ruolo centrale nel ridurre al minimo il rischio di collusione negli appalti pubblici e nel contrastarla quando si verifica. Tali soggetti si trovano nella posizione più idonea per limitare il rischio in fase di preparazione della procedura, per individuare la collusione nella fase di valutazione delle offerte e per utilizzare gli strumenti previsti dal diritto dell’UE e nazionale al fine di affrontarla attivamente e garantire che la procedura di aggiudicazione sia competitiva ed equa. Per assistere i funzionari responsabili degli appalti in tale compito, la Commissione ha elaborato una serie concisa di consigli su come:
- progettare le procedure di aggiudicazione in modo tale da scoraggiare la collusione tra gli offerenti (sezione 2 dell’allegato);
- individuare potenziali collusioni in fase di valutazione delle offerte (sezione 3 dell’allegato);
- reagire a un caso di sospetta collusione (sezione 4 dell’allegato).

Dalla redazione