Deliberaz. G.R. Liguria 15/10/2015, n. 1111

LA GIUNTA REGIONALE

RICHIAMATI:

il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale”, ed in particolare, la parte terza, recante norme in materia di difesa del suolo, che ha innovato il sistema previgente di pianificazione di bacino, prevedendo al riguardo la soppressione delle Autorità di Bacino ex lege 183/1989, le cui funzioni sono demandate alle Autorità di Bacino Distrettuale, previa emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che disciplini il trasferimento di funzioni e regolamenti il periodo transitorio, e ha previsto, peraltro, all’art.170 c. 2-bis, la proroga dell’Autorità di bacino di cui alla legge 183/89 sino alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di costituzione dell’Autorità Distrettuale;

la l.r. n. 15/2015, recante “Disposizioni di riordino delle funzioni conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n.56”, ed, in particolare, il Capo II del Titolo II che ha adeguato il regime previgente in materia di pianificazione di bacino regionale, di cui alla L.r. n. 58/2009, ed in particolare: l’art. 17, che, al comma 2 prevede l’istituzione di un’unica Autorità di Bacino per tutti i bacini idrografici di rilievo regionale, denominata Autorità di Bacino Regionale e al c. 3 individua quali organi dell’Autorità di bacino regionale il Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria, la Giunta Regionale e il Comitato tecnico di bacino;

l’art. 19 comma 1, che, alla lettere g) e h), prevede che la Giunta Regionale possa individuare eventuali procedure semplificate di adozione e approvazione per specifiche tipologie di varianti ai piani di bacino e definire criteri ed indirizzi anche procedurali ai fini dell’applicazione del Capo II del Titolo I della legge;

l’art. 23 che definisce le funzioni del Segretario generale dell’Autorità di bacino regionale, rappresentato dal Direttore Generale del Dipartimento competente in materia di Ambiente e Difesa del Suolo, specificando in particolare alla lettera d) che lo stesso assume atti dell’Autorità di bacino regionale non di competenza della Giunta;

l’art. 26, che, nel disciplinare la procedura per l’approvazione di varianti ai piani di bacino, prevede in particolare: al comma 5, una procedura semplificata per varianti non ricadenti nelle fattispecie delle varianti “sostanziali” di cui al comma 3, la cui approvazione è demandata alla Giunta regionale, acquisito il parere vincolante del Comitato tecnico di bacino;

ai commi 5 e 6, che la suddetta approvazione sia preceduta da adeguate forme di pubblicità qualora le varianti interessino ampie porzioni di territorio o territori non precedentemente vincolati, la cui indizione avviene con atto degli uffici regionali, nel quale sono stabilite le modalità ed i termini della divulgazione e della presentazione delle osservazioni, nonché un adeguato regime transitorio;

al comma 7 che possano essere individuate dalla Giunta regionale ulteriori fattispecie di semplificazione delle procedure;

DATO ATTO che:

a seguito del riordino delle funzioni conferite alle Province in base alla citata l.r. n. 15/2015 la Regione è subentrata nella titolarità, tra l’altro, delle funzioni in materia di pianificazione di bacino e di difesa del suolo già esercitate dalle province ex l.r. n. 58/2009 e l.r. 18/1999;

sulla base della conseguente modifica all’assetto organizzativo dell’Autorità di