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Sent. C. Stato 06/08/2013, n. 4151

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Il Comune non può disattendere quanto deciso in conferenza di servizi.
Quando la procedura avviata in conferenza di servizi ha avuto esito positivo, l’impresa proponente matura una valida aspettativa che non può essere violata dal Comune. È quindi illegittimo il provvedimento con cui il Consiglio comunale esprime parere contrario alla variante urbanistica per il trasferimento della cava per inerti, solo perché intende conservare la destinazione agricola dell’area. Il Comune ha ampia discrezionalità nel gestire il proprio territorio ma, quando il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) innesca un procedimento amministrativo teso ad una variante urbanistica propedeutica al rilascio di una autorizzazione, non è più possibile fare marcia indietro. La decisione del Consiglio comunale di prediligere gli aspetti ambientali all'esercizio dell'attività produttiva non può porsi in contrasto con gli accertamenti già positivamente raggiunti in sede di procedimento di VAS, divenuti ormai inoppugnabili, a meno che la decisione non riveli precise scelte di tipo urbanistico idonee a supportare il rifiuto di variante.

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