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Sent. C. Giustizia UE 02/09/2021, n. C-932/19

7913573 7913573
Rinvio pregiudiziale - Tutela dei consumatori - Clausole abusive - Direttiva 93/13/CEE - Articolo 1, paragrafo 2 - Articolo 6, paragrafo 1 - Mutuo denominato in valuta estera - Differenza tra il tasso di cambio applicabile al momento dell’erogazione delle somme mutuate e quello applicabile al momento del rimborso - Normativa di uno Stato membro che prevede la sostituzione di una clausola abusiva con una norma di diritto nazionale - Facoltà del giudice nazionale di pronunciare l’invalidità totale del contratto contenente la clausola abusiva - Eventuale considerazione della tutela offerta da tale normativa e della volontà del consumatore riguardante l’applicazione della stessa.

L’articolo 6, paragrafo 1, della direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, deve essere interpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazionale che, per quanto riguarda i contratti di mutuo conclusi con un consumatore, commini la nullità di una clausola relativa al divario nel cambio considerata abusiva e obblighi il giudice nazionale competente a sostituire a quest’ultima una disposizione di diritto nazionale che impone l’uso di un tasso di cambio ufficiale, senza prevedere la possibilità, per il giudice, di accogliere la domanda del consumatore interessato diretta all’annullamento dell’intero contratto di mutuo, quand’anche lo stesso giudice ritenga che la conservazione del contratto sia contraria agli interessi del consumatore, in particolare alla luce del rischio di cambio che quest’ultimo continuerebbe a sopportare in base ad un’altra clausola del contratto, purché in compenso il medesimo giudice, nell’esercizio del suo pieno potere discrezionale e senza che la volontà espressa dal consumatore possa prevalere su quest’ultimo, ravvisi che l’applicazione delle misure previste dalla normativa nazionale consente effettivamente di ripristinare la situazione di diritto e di fatto in cui il consumatore si sarebbe trovato in assenza di tale clausola abusiva.

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