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Tra utopia e partecipazione: la sfida del palaghiaccio al circolo polare vinta con PREFA

La località di Malmberget, che si trova appena sotto il circolo polare, dopo oltre 100 anni di industria mineraria deve definitivamente cedere il posto alla cava ed è stata gradualmente integrata da molti anni nella vicina località Gällivare.
PREFA Italia Srl

Paese: Lapponia, Svezia
Oggetto, luogo: Palaghiaccio e arena eventi, Gällivare
Categoria: nuova costruzione
Architetti: MAF Arkitektkontor AB
Installatori: Hala Byggplåtslageri AB
Facciata: Scandola per facciata
Colore facciata: P.10 rosso ossido, P.10 rosso cotto, colore speciale RAL 8012 (marrone rossiccio), colore speciale RAL 3011 (rosso marrone)

Mats Jakobsson con il suo team di MAF Arkitektkontor ha da diversi anni un ruolo fondamentale. Nel corso di questo sviluppo urbano, hanno progettato anche il palaghiaccio e il padiglione per eventi a Gällivare (SE), i quali sono stati rivestiti con 26000 scandole rosse di Prefa.

Tra utopia e partecipazione: il Palaghiaccio Gällivare

Architecture is a snake: una strada tortuosa lastricata di tante decisioni.” afferma Mats Jakobsson con convinzione. Le sue parole riflettono il suo incredibile bagaglio di esperienze. Da oltre 20 anni è la mente progettuale dello studio di architettura fondato nel 1939 MAF Arkitektkontor, dove oggi oltre 50 architetti e ingegneri in quattro sedi diverse in Svezia lavorano a grandi progetti architettonici e urbanistici. Nel dover assecondare le esigenze dell’industria mineraria locale, l’intera città di Malmberget scomparirà e i suoi abitanti e le istituzioni si trasferiranno a Gällivare. Il ricongiungimento delle due città è in corso dal 2009, interessando un processo collettivo sviluppato e realizzato dagli abitanti di entrambe le città coinvolte. Lo studio di Architettura MAF si occupa della realizzazione di importanti edifici che rappresentano la chiave di questo cambiamento

Mats Jakobsson 
MAF Arkitektkontor

 

Tra questi, oltre al palaghiaccio, ci sono ad esempio una scuola tecnica superiore e un centro polivalente per eventi, che sono stati progettati insieme con l’archi¬tetto canadese Michael Green.

Una grande idea e piccoli dettagli
La storia del nuovo palaghiaccio di Gällivare non ini¬zia semplicemente con un terreno non edificato, ma con la grande idea di un’utopia che accompagna tutte le scelte relative alla nuova struttura urbana: l’obiettivo è quello di realizzare un centro multifunzionale e di nuova costruzione in grado di riunire tutta la città, le persone di Gällivare con quelle dell’ex città di Malmberget.
Gli architetti hanno progettato il grande palaghiaccio, che presenta una superficie totale utile di oltre 6500 m², in modo tale da non risultare ingombrante o mastodontico, ma per essere percepito a misura d’uomo. “Abbiamo inclinato leggermente le facciate e arrotondato gli angoli degli edifici, affinché i visitatori non abbiano l’impressione che le facciate stiano per ribaltarsi. E cercavamo anche un modo per esprimere moderazione, un modo che potesse confe¬rire a questo grande palaghiaccio dignità e chiarezza. Si tratta di qualcosa che trascende la mera funziona¬lità”, ci spiega ancora Jakobsson. La facciata doveva trasmettere già di per sé questa ricerca dettagliata di una soluzione a “misura d’uomo”.

Le grandi sfide della natura
Le maggiori sfide poste dal cantiere sono state da un lato la necessità di procedere speditamente con i lavori e dall’altra le condizioni proibitive che si registrano a queste latitudini: in inverno le temperature possono sfiorare i -30 °C. Le esigenze di trasferimento della città non davano il tempo di chiudere i cantieri per mesi. “I lavori di norma proseguono da maggio fino a inizio novembre. Questa situazione è stata determinante per la scelta dei materiali”, ci spiega Jakobsson. Gli architetti di MAF hanno cercato un materiale per la facciata che potesse essere posato in piccole sezioni e ad ogni temperatura, per poter così continuare a costruire anche in inverno. Così è nata l’idea di utilizzare il sistema di facciata a Scandole PREFA. Ricorrendo all’ampia gamma di colori e all’opzione di altri colori speciali, gli architetti hanno progettato un motivo dall’effetto ottico scintillante per la grande facciata del palaghiaccio. Si trattava, in que¬sto caso, di trovare una soluzione estetica che si facesse apprezzare sia a distanza ravvicinata che a distanza, valorizzando la forma dell’edificio. E non a caso il suo colore ricorda da lontano le terrazze di una montagna di minerali di ferro.



Pleasure pavilion
La luccicante combinazione di colori delle facciate ha però anche un’altra funzione: esprime il calore e la gioia di vivere, le emozioni e l’eleganza di ciò che avviene all’interno del palaghiaccio. Che sia l’entusiasmo e l’esultanza per una partita di hockey sul ghiaccio o il fascino delle eleganti evoluzioni del pattinaggio artistico, l’architettura esterna intende narrare e assecondare questa energia, trasmettere l’orgoglio per le persone del luogo di vivere in una piccola città, molto particolare ma di altissimo livello, vicino al circolo polare artico.
 

Pianificazione e ritmo: la sinfonia del montaggio
All’estremo nord della Svezia non ci sono molti lattonieri, così il capolattoniere Magnus Rahkola, insieme con i suoi installatori, si è spostato regolarmente dalla sua città, Luleå, a Gällivare per raggiungere il luogo dei lavori per la facciata del pala¬ghiaccio, situato a 200 km di distanza. Ma questa non è stata l’unica sfida da affrontare.
Non è stato un compito semplice quello che Magnus Rahkola e il suo team di HALA Byggplåtslageri AB hanno accettato di eseguire a Gällivare: con il cantiere a circa tre ore di macchina dalla propria officina, sono riusciti a terminare l’ambizioso progetto architettonico del palaghiaccio solo grazie a una buona pianificazione e a un oculato ritmo di montaggio. Rahkola racconta di aver imparato molto in cantiere: “Dopo questo incarico ho comprato una macchina mobile da taglio per lamiere, in modo da poter adattare in futuro i dettagli direttamente in cantiere.” A Gällivare, invece, hanno dovuto eseguire i lavori di dettaglio lontano dal cantiere.


Pianificare la casualità
Oltre alla difficoltà creata dalle temperature che in inverno scendono fino a -30 °C, rendendo difficile eseguire molti dei lavori in cantiere, ancora più complicata è la situazione con la luce e i colori: Gällivare, da novembre a maggio, è avvolta dalla notte polare, la cui luce bluastra rende quasi impossibile distinguere i colori. In queste condizioni di lavoro, il team di HALA Byggplåtslageri AB era stato incaricato di applicare sull’edificio, in parte concavo e in parte convesso, uno schema di colori che sembrasse essere stato composto casualmente e formato da 26.000 scandole, con un esclusivo mix fra due colori standard - rosso ossido e marrone ramato - e due colori speciali - marrone ros¬siccio e rosso marrone. Per il lavoro in cantiere il capolattoniere ha creato una schematizzazione della distribuzione delle scandole e nume¬rato ogni singola scandola. Nella luce crepuscolare della notte polare, gli installatori non avrebbero infatti potuto distinguere i colori solo ad occhio.

Photocredit: PREFA | Croce & Wir
 

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