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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Cambiamenti climatici e dissesti sul patrimonio costruito
Come sappiamo l’’Italia è uno dei Paesi del Mondo più a rischio dal punto di vista sismico ed idrogeologico. Secondo i numeri del rapporto Rendis di Ispra poco più del 4% del territorio italiano insiste su un’area ad elevato pericolo di alluvioni, l’8,4% in uno scenario di pericolosità media, mentre un altro 10,9% a pericolosità bassa.
Anche la NASA sta monitorando l’andamento della temperatura globale del pianeta rilevando come questa sia cresciuta di circa 1,2-1,3 gradi celsius. Questa variazione in crescendo ha comportato oltretutto un significativo disturbo dei terreni più superficiali che per causa del calore e della siccità hanno modificato il loro sistema naturale di equilibrio.
In particolare l’innalzamento delle temperature al suolo ha causato e sta ancora causando una riduzione del contenuto idrico dei volumi di terreno più superficiali e dunque l’umidità al suolo ha subito notevoli riduzioni in molte aree del pianeta ed ovviamente anche su quasi tutto il territorio Italiano (Copernicus Global Land Operations).
Allo stesso tempo si rilevano alternanze di periodi siccitosi con eventi a forte intensità di piogge. Questa alternanza innesca variazione di volumi dei terreni con effetti ciclici di essicazione e rigonfiamento che possono comportare e comportano evidenti gravi conseguenze verso il patrimonio edificato. Sotto l’effetto di questi movimenti del terreno, le costruzioni edificate con fondazioni spesso superficiali hanno subito inesorabilmente dei cedimenti differenziali con ripercussioni e danni significativi alle strutture portanti in elevazione. Come spesso accade il segnale ultimo di questi effetti dannosi si manifesta con le più note fessure sui muri e sui pavimenti, porte e finestre che difficilmente si aprono, avvallamenti.
Allo stesso modo anche le forti piogge intense possono arrecare danneggiamenti similari che al contrario della siccità dilavano i terreni (granulari) piuttosto che rigonfiano quelli argillosi (coesivi). È così che l’alternanza di piogge intense a prolungati periodi di siccità (fenomeni estremi) divengono inevitabilmente causa di nuove importanti sollecitazioni e disturbi degli equilibri statici dei terreni edificati con conseguenti danni strutturali.
La previsione sulle future generazioni sarà purtroppo devastante. Infatti, un recente studio pubblicato su Science dal titolo “Intergenerational inequities in exposure to climate extremes” mostra che, con l’attuale politica climatica, i neonati di tutto il Mondo dovranno affrontare in media ondate di caldo ben sette volte maggiori durante la loro vita rispetto ai loro nonni. Inoltre, vivranno in media 2,6 volte in più condizioni di siccità, ma anche 2,8 volte il
L’Italia purtroppo si trova al centro di un’area considerata dagli scienziati un “hot spot” del cambiamento climatico: il Mediterraneo. in questo scenario che Geosec si colloca per contrastare gli effetti distruttivi sulle costruzioni per causa dei cedimenti dei terreni superficiali. Con le sue tecnologie si propone di intervenire in modo mirato e mini invasivo sui terreni ceduti per stabilizzare le costruzioni già edificate e garantirne la relativa sicurezza. Iniezioni di materiali più o meno espandenti ed anche eco compatibili sono efficacemente utili per rinforzare i terreni di fondazione del patrimonio costruito che hanno perso la loro portanza originaria e necessaria a sostenere il peso della costruzione sovrastante. Come invece la posa di micropali mini invasivi del tipo Geosec possono essere un utile soluzione per alternativamente consentire alle costruzioni di scaricare più in profondità il loro peso su orizzonti litologici più robusti e non influenzati dagli effetti climatici contemporanei.
GEOSEC S.r.L.
Via Mercalli, 2A
43122 Parma (PR)
Tel. 0521.334302 - 0521.339323
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