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11/01/2022

Ordine di demolizione e istanza di sanatoria

Il Consiglio di Stato chiarisce gli effetti della richiesta di sanatoria sull’ordine di demolizione.

FATTISPECIE - Nel caso di specie il ricorrente sosteneva la legittimità delle opere oggetto di un ordine di demolizione, per le quali comunque non aveva impugnato l’atto sanzionatorio, ma aveva provveduto a presentare una domanda di sanatoria ex art. 36, D.P.R. 380/2001. Inoltre affermava che l’istanza di sanatoria renderebbe improcedibile il ricorso avverso l'ordine di demolizione.

CONSEGUENZE DELL’ISTANZA DI SANATORIA - C. Stato 09/11/2021, n. 7448 - nel respingere il ricorso - ha spiegato le conseguenze sull’ordine di demolizione dell’istanza di sanatoria, distinguendo il caso in cui questa sia stata presentata:
1. precedentemente all’atto sanzionatorio,
2. oppure in epoca successiva.

Con riferimento alla prima ipotesi, i giudici hanno chiarito che è illegittima l'ordinanza di demolizione di opere abusive emessa in pendenza della già avvenuta presentazione di una domanda in sanatoria, poiché nelle more della definizione di tali domande, tutti i procedimenti sanzionatori in materia edilizia sono sospesi.

Per la seconda ipotesi è stato affermato che la presentazione dell’istanza di sanatoria successiva all’adozione del provvedimento sanzionatorio non ha invece un effetto viziante: in tal caso l'ordine di demolizione rimane in sospeso nella sua mera esecutività durante la pendenza del procedimento di sanatoria e viene eliminato da un eventuale accoglimento dell’istanza, in quanto superato da un nuovo provvedimento di sanatoria, emanato dal Comune che, in contrasto col precedente, farebbe cessare l’abusività delle opere.
In questo caso però, il rigetto dell'istanza di sanatoria, non ponendosi in contrasto con l’ingiunzione di demolizione, determina la cessazione della causa sospensiva dell'esecutività del provvedimento, ripristinandone la piena efficacia.
Ne consegue che (come precisato dal precedente C. Stato 25/09/2020, n. 5632) non è necessario che l'amministrazione adotti un ulteriore atto, poiché la domanda di sanatoria non caduca l'ordine di demolizione, ma ne sospende solo gli effetti, i quali ricominciano a decorrere a far data dall'adozione del diniego di sanatoria.

PROPONIBILITÀ DEL RICORSO CONTRO L’ORDINE DI DEMOLIZIONE - Infine, il Consiglio di Stato ha respinto il motivo sulla improcedibilità del ricorso avverso l’ordine di demolizione in presenza di un’istanza di sanatoria. Sul punto ha precisato che il ricorso avverso il provvedimento sarebbe rimasto in ogni modo proponibile, continuando a decorrere il termine per la sua impugnazione. In tal caso sarebbe stata disposta la sospensione dell’atto, in attesa della conclusione del procedimento di sanatoria e solo all’esito di tale verifica il ricorso sarebbe potuto diventare improcedibile o no (in conseguenza dell’esito del suddetto procedimento).

Dalla redazione