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e urbanistica - Professioni tecniche
ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Isolamento interno, non sempre l’umidità è un pericolo
Vi sono situazioni in cui l’isolamento termico degli edifici deve essere posto all’interno degli stessi, poiché non è possibile o conveniente realizzare il classico “cappotto” esterno. Questo accade, ad esempio, quando ci sono vincoli architettonici alle facciate esterne dell’edificio, quando si vuole mantenere inalterata l’estetica dell’edificio, quando gli spazi esterni non sono sufficienti, ecc. In tutti questi casi l’unica soluzione è realizzare uno strato termicamente isolante che viene applicato sulla superficie interna delle pareti perimetrali dell’edificio (quelle “disperdenti” cioè a contatto con l’esterno) per ridurre la dispersione termica ed abbattere i costi di climatizzazione. Solitamente l’isolamento viene applicato alle pareti verticali e, dove necessario, all’intradosso del tetto inclinato o della copertura piana. In generale, rispetto al cappotto esterno, il cappotto interno ha costi minori di applicazione; tuttavia, “ruba” un po’ di spazio agli ambienti e non forma uno strato isolante continuo poiché l’isolamento è interrotto dai solai tra i diversi piani.
La gran parte di questi cosiddetti “cappotti interni” vengono realizzati con isolanti in intercapedine; vale a dire uno strato di materiale isolante posto tra le pareti esistenti e una contro-parete realizzata con pannelli a secco per nascondere e contenere l’isolante. In questa tipologia di intervento, l’isolante utilizzato, solitamente, deve essere protetto dall’umidità che potrebbe infiltrarsi dietro la parete. Questo avviene con l’inserimento di una barriera al vapore tra isolante e contro-parete, banalmente, uno telo plastico che rende “impermeabile” al vapore il muro. Questa configurazione, tuttavia, può creare sorprese indesiderate. Infatti, l’umidità che non riesce più a migrare attraverso la parete, può creare ambienti spiacevoli indoor, fino a creare condense o addirittura muffe nei casi peggiori. Inoltre, la barriera al vapore ha sempre dei piccoli punti di discontinuità, ad esempio intorno agli alloggiamenti elettrici o banalmente dove piantiamo un chiodo per appendere un quadro, che possono far passare umidità agli isolanti retrostanti. In questo caso il pericolo è che si formi muffa dietro la contro-parete, dando vita ad ambienti insalubri all’insaputa di chi abita l’edificio.
Fortunatamente c’è un’alternativa che rende possibile la realizzazione di uno strato interno isolante, non solo privo di barriere al vapore, ma addirittura in grado di agire da polmone igrostatico che regola il livello di umidità presente nell’aria interna agli ambienti. I pannelli isolanti B/ISOLA sono realizzati in materiali naturali e hanno la peculiare capacità di assorbire l’umidità in eccesso dagli ambienti, facendola migrare all’esterno o rilasciandola quando l’aria interna si secca. Questi speciali pannelli vengono incollati alla parete esistente con apposita malta a base di calce naturale e quindi intonacati come una normale muratura. Ciò rende semplice la realizzazione del cappotto interno e permette di mantenere le murature traspiranti. Inoltre, essendo totalmente incombustibili e certificati per la loro salubrità, i pannelli B/ISOLA garantiscono un livello di sicurezza interna assolutamente superiore.
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