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Cave, fonti di materiali naturali e oasi di biodiversità

Le cave dismesse diventano vere e proprie oasi di biodiversità dove specie animali e vegetali possono prosperare e dove le persone possono riconnettersi con la natura e con sé stesse attraverso attività all’aperto. Infatti, una volta terminata la loro vita produttiva e la loro funzione di sostegno economico, esse vengono riqualificate e restituite alla natura e alla comunità locale.
BACCHI SpA

Considerare le cave come attività che sfruttano indiscriminatamente il territorio rappresenta oggi una visione ristretta e obsoleta. Infatti, in uno scenario dove l’inquinamento e il depauperamento dell’ambiente sono all’ordine del giorno, le cave riqualificate si presentano come piccoli paradisi che contrastano questo logorio: un punto di partenza per ricostruire la biodiversità locale.

Il ripristino delle cave, e quindi degli habitat rigogliosi che ne scaturiscono, sono risorse preziose per il territorio e per le comunità limitrofe.

La vita di una cava di sabbia: nascita ed evoluzione di un'area estrattiva

  • Ricerca di aree idonee, in cui l’attività estrattiva non danneggi l’ambiente. Nel nostro caso, si tratta di aree golenali incolte o dedicate alla pioppicoltura, con un buon potenziale estrattivo. Una volta studiate e valutate, su queste si avvia la fase successiva di pianificazione dell’attività estrattiva.
  • Pianificazione degli interventi estrattivi e della futura riqualificazione dell’area sia in termini paesaggistici che per quanto riguarda gli aspetti floristici e vegetazionali, i quali devono essere approvati dagli enti territoriali. In questa fase è necessario valutare attentamente l’impatto ambientale dell’attività estrattiva: ciò avviene coinvolgendo le autorità territoriali, le associazioni ambientaliste e le comunità locali.
  • Avvio delle attività estrattive, che forniscono materiali per l’industria e sono fondamentali per la realizzazione di molti beni di uso quotidiano, incluse le case in cui viviamo. Questo processo è spesso visto in modo negativo in quanto può modificare profondamente il paesaggio ma fortunatamente, grazie all’impegno congiunto delle amministrazioni locali e delle attività imprenditoriali, la realtà odierna è molto distante da questa visione: la pianificazione del ciclo di vita delle aree di estrazione segue attente normative. Gli impianti di lavorazione vengono trasferiti direttamente sul posto per evitare il trasporto di materiali con conseguente risparmio di emissioni nocive. In seguito, diversi materiali possono procedere direttamente dalla cava al mercato di destinazione.
  • Riqualificazione delle aree non più interessate da lavori di estrazione, gradualmente ripristinate in base al progetto iniziale. Mediante bonifica e ripristino del terreno, impianto di specie arboree autoctone, creazione di opere idrauliche a protezione dell’habitat le aree di cava vengono gradualmente ripristinate. Tutte le attività precedentemente elencate compongono il ciclo di ricostruzione dell’habitat e hanno l’obiettivo di ricreare le condizioni ideali per il ripopolamento della biodiversità locale.
  • Restituzione alla comunità di aree di interesse naturalistico e paesaggistico, fruibili per molteplici funzioni, come attività sportive, ludiche, turistiche e culturali.


I materiali naturali provenienti dalle cave sono confezionati e venduti direttamente o utilizzati per la preparazione di diversi prodotti per edilizia: scopri tutti i nostri inerti naturali sulla pagina dedicata del sito!
 
 
 

 

 

 

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