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17/12/2020

Superbonus 110%: equo compenso ai professionisti

Inserita nella conversione in legge del Decreto Ristori una norma che prevede l’applicazione della disciplina in materia di equo compenso nei confronti dei professionisti incaricati di prestazioni finalizzate all’accesso ai benefici fiscali, da parte di banche e istituti finanziari.

In data 16/12/2020 il Senato ha approvato la legge di conversione del D.L. 28/10/2020, n. 137 (c.d. “Decreto Ristori”), che è pertanto passato alla Camera per la definitiva approvazione attesa nei prossimi giorni.
Nel provvedimento è stato introdotto il nuovo art. 17-ter, rubricato “Disposizioni urgenti in materia di equo compenso per le prestazioni professionali”, il quale prevede che si applichi la disciplina in materia di equo compenso, indicata dalla legge professionale forense, nei confronti dei professionisti incaricati di prestazioni finalizzate all’accesso ai benefici fiscali.

EQUO COMPENSO PER LE ATTIVITÀ DEI PROFESSIONISTI NEL SUPERBONUS -In sintesi, la norma prevede - nell’ambito delle procedure previste per le detrazioni fiscali e la relativa cessione del credito introdotta dagli artt. 119 e 121 del D.L. 34/2020 (c.d. “Superbonus” - vedi Superbonus 110% risparmio energetico e consolidamento antisismico) - l’obbligo per i soggetti cessionari dei crediti, e in particolare per istituti di credito e intermediari finanziari, di osservare le disposizioni sul c.d. “equo compenso (art. 13-bis della L. 247/2012, come introdotto ad opera dell’art. 19-quaterdecies del D.L. 16/10/2017, n. 148 e successivamente oggetto di modifiche ad opera dell’art. 1 della L. 205/2017, comma 487), nei confronti dei professionisti incaricati.

L’emendamento approvato rimanda dunque all’istituto dell’equo compenso per gli avvocati e gli altri professionisti iscritti in Ordini e Collegi professionali, affidando al Ministero per lo sviluppo economico ed all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato il compito di vigilare sui seguenti aspetti:
1) il primo è legato alla definizione di equo compenso, considerato tale se risulta “proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto”, tenuto conto delle caratteristiche della prestazione;
2) inoltre, il compenso è equo se conforme ai parametri definiti con D.M. 17/06/2016 (c.d. “Decreto parametri” per i lavori pubblici, utilizzato a riferimento per il compenso dei tecnici anche per le attività concernenti il Superbonus).

I GENERAL CONTRACTORS E LA NOTA DI RPT -L’emendamento in esame risulta in linea con nota pubblicata dalla Rete delle professioni tecniche (RPT), nella quale veniva richiesta questa modifica a seguito della constatazione che si stanno imponendo sul mercato i cosiddetti general contractors, soggetti propongono alla committenza delle soluzioni chiavi in mano, creando problemi ai professionisti e alle imprese esecutrici, a causa della loro minore forza contrattuale.
Uno dei timori, infatti, è proprio che il compenso del professionista non fosse adeguato rispetto al lavoro svolto, oltre che posticipato all’esecuzione dei lavori nonché a volte addirittura subordinato alla buona riuscita degli stessi con la maturazione del credito fiscale.

Dalla redazione