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30/11/2020

Ritardi nei pagamenti e appalti pubblici, Risoluzione del Parlamento europeo

Pubblicata nella GUUE del 27/11/2020, n. C 411 la Risoluzione UE sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Per il Parlamento europeo sono necessarie altre misure finalizzate al rafforzamento degli obblighi di rispetto dei termini di pagamento e nuove disposizioni specifiche in materia di appalti pubblici.

Con la suddetta Risoluzione, il Parlamento europeo individua nuove misure preventive e correttive per l'attuazione della Direttiva 16/02/2011, n. 7 - recepita in Italia dal D. Leg.vo 09/11/2012, n. 192, di modifica del D. Leg.vo 09/10/2002, n. 231 - relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. L’Unione europea ha rilevato che, nonostante si sia avvertito un cambiamento culturale nelle pubbliche amministrazioni di tutta l’UE e un generale calo dei ritardi di pagamento, occorre ancora introdurre nuove disposizioni dirette ad applicare meglio, in modo tempestivo ed efficace, sia la Direttiva sui ritardi di pagamento che la legislazione nazionale in materia, attraverso il rafforzamento dei limiti massimi stabiliti per saldare le fatture e attraverso misure volte a migliorare le norme sulle condizioni di pagamento e a scoraggiare le pratiche sleali.

Tali disposizioni dovranno limitare le conseguenze dannose dei ritardi di pagamento sullo sviluppo delle imprese europee, esigenza particolarmente sentita con riferimento alle PMI, che non dispongono di flussi di liquidità prevedibili allorché si verificano tali inadempimenti.

MISURE PREVENTIVE E CORRETTIVE SUI RITARDI DI PAGAMENTO - Tra le misure indicate nella Risoluzione si segnala:
- la definizione di termini di pagamento più rigorosi. Al riguardo l’UE sottolinea la necessità di compiere sforzi verso termini di pagamento di 30 giorni e rileva che i termini di pagamento superiori ai 60 giorni, consentiti dalla Direttiva 2011/7/UE, rappresentano una lacuna che può far sì che siano concordati termini di pagamento lunghi suscettibili di danneggiare le imprese, in particolare le PMI, pur rispettando la libertà contrattuale fra le imprese sul mercato;
- una maggiore trasparenza circa il comportamento in materia di pagamenti;
- l'introduzione di forme obbligatorie ed adeguate di compensazione e l'istituzione di fondi di garanzia per le PMI che vantano crediti verso la pubblica amministrazione;
- la fornitura di maggiori informazioni e formazione agli imprenditori, in particolare alle PMI, in materia di gestione del credito e delle fatture;
- l'istituzione di sistemi obbligatori per la pubblicazione delle informazioni relative ai comportamenti di pagamento corretti (“name and fame”, encomio pubblico di chi adempie ai propri obblighi) e la promozione della cultura dei pagamenti rapidi nei rapporti commerciali.

MISURE PER GLI APPALTI PUBBLICI - In tema di appalti pubblici, il Parlamento europeo chiede il rafforzamento delle sinergie tra le norme sui ritardi di pagamento e le norme in materia di appalti pubblici, evidenziando l’esigenza di introdurre disposizioni finalizzate:
- a consentire alle amministrazioni aggiudicatrici di escludere i contraenti inadempienti dagli appalti futuri se i loro subappaltatori non vengono pagati puntualmente dal contraente principale. In sostanza si richiede di inserire tra le cause di esclusione (vedi art. 57, paragrafo 4, lett. g), della Direttiva 2014/24/UE; art. 80, comma 5, D. Leg.vo 50/2016) il mancato puntuale pagamento dei subappaltatori nei contratti precedenti;
- ad ampliare la possibilità di pagamento diretto al subappaltatore (vedi all’art. 71, paragrafo 3 della Direttiva 2014/24/UE; art. 105, comma 13, D. Leg.vo 50/2016);
- a far rientrare tra i criteri di valutazione della capacità finanziaria dei potenziali contraenti il comportamento tenuto nel pagamento verso i subappaltatori;
- a garantire la trasparenza e tracciabilità dei pagamenti effettuati dalla pubblica amministrazione nei confronti di contraenti e subappaltatori come pure dei pagamenti effettuati dal contraente nei confronti dei suoi subappaltatori o fornitori.

Dalla redazione