Delib. G.R. Lombardia 26/10/2020, n. XI/3733

LA GIUNTA REGIONALE

Richiamati:

- il d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112 – «Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59», il quale dispone al Capo IV (Risorse Idriche e Difesa del Suolo), ed in particolare all’articolo 88 - Compiti di rilievo nazionale e all’articolo 89 – le funzioni conferite alle regioni e agli enti locali, tra le quali rientra la difesa del suolo;

- il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. – «Norme in materia ambientale», che definisce, all’art. 61, le competenze delle regioni in materia di difesa del suolo;

Visto il d.lgs. 2 gennaio 2018 n. 1 – «Codice della Protezione Civile» che dispone un riordino normativo in materia di previsione e prevenzione, gestione delle emergenze e ruolo dei diversi attori coinvolti (Enti, comunità scientifiche, centri di competenza, cittadini) e, in particolare all’art. 17, definisce i sistemi di allertamento come l’insieme degli strumenti, metodi e modalità funzionali all’acquisizione della conoscenza, delle informazioni e delle valutazioni, in tempo reale, relative, ove possibile, «al preannuncio in termini probabilistici, al monitoraggio e alla sorveglianza in tempo reale degli eventi e della conseguente evoluzione degli scenari di rischio al fine di attivare il Servizio nazionale della protezione civile ai diversi livelli territoriali.»;

Vista la l.r. 14 agosto 1999 n. 16 – «Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – ARPA», che stabilisce, all’art. 2 (Istituzione dell’Arpa) comma 2, che Arpa operi «sulla base degli indirizzi della programmazione regionale» e svolga «attività tecnico-scientifica a favore di Regione, Province, Comuni e Comunità montane ed altri enti pubblici ai fini dell’espletamento delle funzioni loro attribuite nel campo della prevenzione e tutela ambientale.»;

Visto inoltre l’art. 4 (Attività di supporto tecnico-scientifico) comma 1 della medesima l.r. 14 agosto 1999 n. 16, come modificato dall’art. 6 (Disposizioni finanziarie) comma 10 della l.r. 31 luglio 2013 n. 5 «Assestamento al bilancio per l’esercizio finanziario 2013 ed al bilancio pluriennale 2013/2015 a legislazione vigente e programmatico – I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali», che stabilisce: «Le attività di supporto tecnico-scientifico ai livelli istituzionali competenti nelle materie identificate dalla presente legge consistono: (omissis) lettera i) nel supporto tecnico-scientifico nell’attività di prevenzione e controllo agli enti competenti per gli interventi di protezione civile nelle zone a rischio ambientale, anche mediante la progressiva acquisizione, ove necessario tramite specifiche convenzioni, dei sistemi di monitoraggio geologico esistenti sul territorio lombardo, gestiti da enti diversi, garantendone l’adeguamento tecnologico e i

1. Oggetto e finalità

Regione Lombardia individua i fenomeni franosi sui quali ritiene prioritario installare o dismettere (se già presente) un sistema di monitoraggio geologico di interesse regionale.

Il presente documento descrive gli indirizzi operativi per l’individuazione di tali sistemi di monitoraggio secondo criteri tecnici e il loro inserimento nella rete regionale integrata gestita da Arpa Lombardia.

La Lombardia, con 144.856 frane censite (aggiornamento IFFI 2015 – Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), costituisce la regione con il più alto numero di frane e il più elevato indice di franosità in rapporto al territorio montano e collinare (APAT, 2007; ISPRA, 2018). Nel momento in cui una frana interferisce con centri abitati, strutture e/o infrastrutture strategiche essa può generare un rischio più o meno significativo.

In presenza di fenomeni molto estesi e complessi che non consentono di realizzare opere di consolidamento a breve-medio termine, i sistemi di monitoraggio costituiscono un supporto conoscitivo di fondamentale importanza per la conoscenza del dissesto e rappresentano talvolta l’unico strumento per il controllo e la gestione del rischio da parte degli enti territoriali coinvolti.

La normativa vigente riconduce il monitoraggio dei rischi idrogeologici nell’ambito della Difesa del Suolo, poiché pone in capo alle regioni la competenza per quanto attiene alle attività di indirizzo e programmazione (D.Lgs. 112/98 e LR 1/2000) e perché i sistemi di monitoraggio sono spesso realizzati contestualmente ad interventi di consolidamento dei versanti in frana. Esso tuttavia si colloca anche nell’ambito della Protezione Civile, poiché costituisce strumento funzionale all’attività di sorveglianza, spesso in tempo reale, degli eventi e dei relativi scenari di rischio grazie al quale attivare, se del caso, i diversi livelli istituzionali deputati alla gestione di una emergenza (D.Lgs. 1/2018).

Arpa Lombardia, secondo quanto previsto dalla sua legge istitutiva (LR 16/1999), svolge per Regione Lombardia un ruolo di supporto tecnico-scientifico e di gestione dei sistemi di monitoraggio, ove necessario anche ai fini di protezione civile.

Il presente documento, in un’ottica di prevenzione e mitigazione del rischio, si colloca all’interno di un percorso che Regione Lombardia ha intrapreso già dal 2008 con l’approvazione di un primo censimento dei sistemi di monitoraggio geologico presenti sul territorio regionale (DDUO 4/12/2008 n. 14246), col quale si avviava una attività volta a uniformare e omogeneizzare strumenti, metodi e procedure in materia di monitoraggio dei dissesti franosi.

Il medesimo provvedimento anticipava infatti, da una parte, l’emanazione di un successivo atto di giunta di approvazione di un documento tecnico che uniformasse la strumentazione e i sistemi di acquisizione e trasmissione dei dati, poi sostanziatosi nella DGR 2684/2011 (“Approvazione di linee guida per la progettazione, esecuzione, gestione e manutenzione dei sistemi di monitoraggio, nell'ambito della prevenzione del rischio idrogeologico in Lombardia”) ; dall’altra l’individuazione, nell’ambito dell’elenco approvato, di quelle reti di monitoraggio “da considerare di livello regionale per la particolare gestione del rischio ad esse connesse”.

Questo secondo provvedimento di giunta (DGR del 9/11/2009 n. 10498) approvava così un primo elenco di sistemi di monitoraggio ritenuti di livello regionale finanziandone la riattivazione e l’acquisizione dei relativi dati per due anni attraverso apposite convenzioni con gli enti locali.

Con successivo provvedimento (n. Y1.2014.1738 del 4 marzo 2014), la Struttura Prevenzione Rischi Naturali individuava 15 sistemi di monitoraggio prioritari da acquisire nella rete regionale dandone contestuale comunicazione ad Arpa Lombardia.

A settembre 2020 le reti di monitoraggio gestite da Arpa Lombardia attraverso il Centro di Monitoraggio Geologico di Sondrio sono 44, come da Tabella 1.

Tabella 1 - Elenco dei sistemi di monitoraggio geologico gestiti da Arpa Lombardia.

Parte di provvedimento in formato grafico

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