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06/12/2019

Lombardia: approvata la legge sulla rigenerazione urbana

Recupero dell'esistente più conveniente rispetto alla costruzione ex novo grazie ad una serie di incentivi e misure ad hoc come la riduzione degli oneri di urbanizzazione, la semplificazione burocratica e bonus volumetrici a seconda della qualità e della natura degli interventi. A prevederlo la L.R. Lombardia 18/2019.

OBIETTIVI  - Pianificazione territoriale ed urbanistica fondata sul contrasto al consumo di suolo e sul riuso dell'esistente. Questi sono gli obiettivi della L.R. Lombardia 26/11/2019, n. 18 che è stata pubblicata sul Suppl. al BURL 29/11/2019, n. 48 e modifica la L.R. Lombardia 12/2005 (Legge per il governo del territorio).
Il provvedimento rappresenta una svolta decisiva alla lotta contro il consumo di suolo in maniera sostenibile riuscendo a salvaguardare anche le esigenze degli operatori del settore edilizio; rendere più conveniente il recupero dell'esistente in un'ottica di sviluppo sostenibile e di ambientalismo intelligente in grado di creare ricchezza e lavoro.

RUOLO DELLA REGIONE - La Regione assumerà il ruolo di “regia e coordinerà le operazioni, lasciando potere d’iniziativa ai privati proprietari e ai Comuni. I primi potranno segnalare situazioni di particolare criticità (edifici fatiscenti e non abitati da almeno cinque anni), mentre i secondi potranno vagliare le istanze e inserire il progetto di recupero negli appositi piani annuali. Il privato che non dovesse procedere nei tempi dati a fronte di un progetto di rigenerazione che risolva problemi di sicurezza o di degrado, potrà essere destinatario di penali.

COSA PREVEDE LA LEGGE - In particolare, la legge:
- individua misure di incentivazione come riduzione di oneri o bonus volumetrici, per rendere più convenienti i progetti di rigenerazione urbana e di recupero del patrimonio edilizio. Tra gli incentivi previsti, uno sconto fino al 60% sugli oneri di urbanizzazione e la possibilità di incrementi delle volumetrie fino al 20%, a fronte di tutta una serie di prescrizioni che comporteranno, in sostanza, il miglioramento delle condizioni degli edifici innanzitutto dal punto di vista energetico e della sicurezza.;
- introduce semplificazioni procedurali per rendere più veloci i processi (procedura speditiva per individuare gli ambiti di rigenerazione, per recuperare immobili dismessi, per i cambi d'uso, normativa sugli usi temporanei);
- riallineandosi alla normativa edilizia statale con deroghe alle norme edilizie (distanze, altezze) punta a facilitare gli interventi di rigenerazione urbana e recupero del costruito e introduce premialità nei finanziamenti regionali per gli interventi;
- incoraggia la trasformazione di aree con spazi verdi, servizi e infrastrutture;
- prevede l'istituzione di un fondo per finanziare interventi di rigenerazione, studi di fattibilità e strumenti finanziari innovativi per il partenariato pubblico privato. Gli interventi si pongono l’obiettivo di risanare singole case o porzioni di quartieri, realizzando iniziative di rigenerazione con ricadute positive su abitabilità e attrattività dei centri abitati (anche in termini turistici e non solo urbanistici), nonché sul piano della sicurezza e della vivibilità urbana.
 

Dalla redazione