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03/12/2019

Istanza di sanatoria e revoca dell’ordine di demolizione

In presenza di una istanza di sanatoria, l’ordine di demolizione può essere revocato se sussistano elementi che facciano ritenere prossima l’adozione del provvedimento di accoglimento.

La Corte di Cassazione, sez. pen., con la sentenza 14/11/2019, n. 46390, ha ribadito il principio secondo il quale in tema di reati edilizi, l'ordine di demolizione impartito dal giudice con la sentenza di condanna è suscettibile di revoca quando risulti assolutamente incompatibile con atti amministrativi della competente Autorità, che abbiano conferito all'immobile una diversa destinazione o ne abbiano sanato l'abusività.

Ciò posto, la Corte ha peraltro precisato che il giudice dell'esecuzione ha:
- l'obbligo di revocare l'ordine di demolizione del manufatto abusivo impartito con la sentenza di condanna o di patteggiamento, ove sopravvengano atti amministrativi con esso del tutto incompatibili;
- la facoltà di disporne la sospensione quando sia concretamente prevedibile e probabile l'emissione, entro breve tempo, di atti amministrativi incompatibili.

Ne consegue che in conseguenza della presentazione di una istanza di condono o sanatoria successivamente al passaggio in giudicato della sentenza di condanna, il giudice può revocare o sospendere l'ordine di demolizione delle opere abusive sulla base dell’accertamento della sussistenza di elementi che facciano ritenere plausibilmente prossima l'adozione, da parte della Autorità amministrativa competente, del provvedimento di accoglimento della domanda di sanatoria (cfr. anche C. Cass. pen. 11/10/2019, n. 41957).

Dalla redazione