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D. Min. LL.PP. 14/02/1992

Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche.
Stralcio delle norme ancora in vigore (Metodo delle tensioni ammissibili). La parte omessa è superata dal D.M. 9.1.1996
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3. NORME DI CALCOLO: metodo delle tensioni ammissibili.
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3.0

Le azioni sulla costruzione devono essere cumulate secondo condizioni di carico tali da risultare pi&

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3.1. Cemento armato normale


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3.1.1. Metodo delle tensioni ammissibili.


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3.1.2. Variazioni termiche e ritiro.

Ove necessario si considererà l'influenza della variazione termica più sfavorevole in relazione alla temperatura ambiente durante l'esecuzione dell'opera tenendo anche conto dell'influenza della viscosità del co

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3.1.3. Tensioni normali di compressione ammissibili nel conglomerato.

Tenute presenti le prescrizioni contenute nel punto 5.2.1, le tensioni ammissibili σc, vengono definite in base alla formula sotto indicata, con riferimento alla resistenza caratteristica a 28 giorni Rck, tenuto anche presente quanto disposto nel punto 1 dell'Allegato 2.


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3.1.4. Tensioni tangenziali ammissibili nel conglomerato.

Non è richiesta la verifica delle armature al taglio ed alla torsione quando le tensioni tangenziali massime del conglomerato, prodotte da tali caratteristiche di sollecitazione, non superano i valori di τc0 ottenuti con l'espressione:


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3.1.5. Tensioni ammissibili negli acciai in barre tonde lisce

La tensione ammissibile non deve superare i valori indicati nel successivo prospetto 6.


Tensioni ammissibili negli acciai in barre tonde lisce


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3.1.6. Tensioni ammissibili negli acciai in barre ad aderenza migliorata.

Per le barre ad aderenza migliorata si devono adottare le tensioni ammissibili indicate nel prospetto 7.


Tensioni ammissibili negli acciai in barre ad aderenza migliorata


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3.1.7. Tensioni ammissibili nei fili di acciaio trafilato, nelle reti e nei tralicci.

La tensione ammissibile deve soddisfare le limitazioni:

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3.1.8. Fenomeni di fatica.

In presenza di sollecitazioni che possano indurre fenomeni di fatica, se

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3.1.9. Deformazioni.

Nel calcolo elastico delle incognite statisticamente indeterminate gli elementi geometrici delle sezi

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3.1.10. Pilastri.

Se la posizione del centro di sollecitazione nei pilastri soggetti a compressione eccentrica è tale che, pur essendo esterno al nocciolo cen

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3.1.11. Pilastri cerchiati.

Nelle strutture semplicemente compresse, armate con ferri longitudinali, disposti lungo una circonferenza e racchiusi da una

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3.1.12. Instabilità flessionale dei pilastri.

I fenomeni di instabilità devono essere presi in considerazione per snellezza λ = l0 / i maggiori di 50, essendo l0 la lunghezza libera di inflessione ed i il corrispondente raggio d'inerzia.

I pilastri cerchiati devono essere considerati alla stregua di quelli ordinari, ossia prescindendo dalla presenza della spirale.


3.1.12.1. Carico centrato.

Il coefficiente ω di amplificazione dei carichi, che tiene conto dei fenomeni di instabilità, varia come indicato nel prospetto 8.


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3.2. CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO.


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3.2.1. Generalità.

Il calcolo delle tensioni va effettuato considerando le combinazioni più sfavorevoli della precompressione, nei suoi diversi stadi, e delle diverse condizioni di carico corrispondenti alle successive fasi di costruzione e di esercizio.

Deve inoltre essere effettuata la verifica a rottura e, nei casi richiesti, quella a fessurazione.

Di norma sono ammesse limitate tensioni di trazione di origine flessionale per le combinazioni più sfavorevoli, con le limitazioni di cui al punto 3.2.5.1.

É ammessa anche la precompressione parziale, con conseguente parzializzazione della sezione di conglomerato, con la esclusione dell'apporto delle tensioni di trazione nel conglomerato e con le limitazioni di cui ai punti successivi.

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3.2.2. Effetti dell'attrito.

Il calcolo degli effetti dell'attrito si può effettuare come segue:

la tensione σp0 applicata all'estremità del cavo, a causa dell'attrito, risulta, alla distanza x, ridotta al valore σpx dato dalla relazione:



nella quale


f è il coefficiente di attrito dipendente dalle caratteristiche delle superfici del cavo e dell'alloggiamento che si trovano a contatto;

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3.2.3. Interdipendenza fra ritiro, viscosità e rilassamento.

Per tener conto dell'influenza reciproca fra le cadute di tensione per ritiro "fluage" del calcestruzzo, indicate globalmente con la notazione Δσssf e la caduta per rilassamento Δσr va

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3.2.4. Ritaratura.

Tenuto presente quanto stabilito al punto 6.2.4.2. circa la protezione delle armature, quando si procede alla ritaratura delle tensioni, le cadute per ritiro e viscosità del conglomerato e rilassamento dell'acciaio possono essere ridotte fino ai seguenti valori:

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3.2.5. Tensioni normali ammissibili nel conglomerato.

Tenute presenti le prescrizioni contenute nel punto 5.2.2., le tensioni ammissibili devono rispettare le limitazioni contenute nei successivi punti.


3.2.5.1. Tensioni di esercizio.

Le tensioni normali di esercizio non devono superare a compressione il valore di = 0,38 Rck

Sono ammesse tensioni di trazione al massimo uguali a = 0,06 Rck, a condizione che nella zona tesa siano disposte armature sussidiarie di acciaio ad aderenza migliorata, opportunamente diffuse, in misura tale che il prodotto della loro sezione complessiva, per il tasso convenzionale di 175 N/mm² [1800 kgf/cm²], corrisponda all'intero sforzo di trazione calcolato a sezione interamente reagente.

Per le travi ad armatura pre-tesa sono ammesse tensioni di trazione fino a 0,03 Rck senza aggiunta di armatura sussidiaria, purché l'armatura pre-tesa sia b

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3.2.6. Verifiche a taglio e tensioni ammissibili.

La verifica della sollecitazione di taglio comporta:

a) la determinazione delle massime tensioni principali;

b) il calcolo eventuale delle armature (vedi punto 3.2.9.).


3.2.6.1. Tension

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3.2.7. Deformazioni lente


3.2.7.1. Ritiro

Per il calcolo delle cadute di tensione, salvo più precise valutazioni (vedi punto 2.1.6.) si possono adottare i seguenti valori:


 0,0003 se la struttura viene precompressa prima di 14 giorni di stagionatura

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3.2.8. Tensioni ammissibili per gli acciai da precompresso.


3.2.8.1. Tensioni ammissibili.

Le tensioni devono essere limitate ai seguenti valori riferiti a quelli caratteristici garantiti dal produttore:

 strutture ad armatura post-tesa:

fili o trecce {


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3.2.9. Calcolo delle armature al taglio.

Ferme restando le prescrizioni di cui al punto 3.2.6.1., le armature al taglio dovranno essere proporzionate in ciascuna fase di costruzione e di esercizio al corrispondente valore del taglio, tenendo conto della componente di precompressione nel piano della sezione.

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3.2.10. Verifica della fessurazione per flessione.

Nel caso di precompressione totale o di precompressione limitata, per le strutture collocate in ambiente aggressivo, zone marine o in presenza di agenti chimici, deve essere effettuata la verifica della sicurezza alla fessurazione.

Il coefficiente convenzionale di sicurezza alla fessurazione è il più piccolo moltiplicatore dei carichi di es

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3.2.11. Verifica a rottura delle sezioni per tensioni normali.

Per il calcolo della resistenza delle sezioni si assumono le seguenti ipotesi:

 conservazione delle sezioni piane con assenza di scorrimento relativo tra acciaio e calcestruzzo;

 deformazione limite del calcestruzzo pari a 0,0035 nel caso di flessione semplice o composta con asse neutro reale, e variabile dal valore predetto a 0,0020 quando l'asse neutro, esterno alla sezione, tende all'infinito:

 deformazione limite dell'acciaio da precompressione: +0,010 al di là della decompressione della fibra di conglomerato posta allo stesso livello dell'armatura;

 deformazione limite dell'acciaio ordinario: +0,010.

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