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05/10/2018

Mutamento di destinazione d'uso: non ricorre in presenza di opere precarie

La Corte di Cassazione ha affermato che non sussiste il mutamento di destinazione d'uso in presenza di opere precarie, destinate ad un uso temporaneo e facilmente amovibili.

Nel caso di specie, era stata posizionata in giardino una piscina gonfiabile di piccole dimensioni, appoggiata sul terreno, priva di aggancio al suolo e di opere per il suo utilizzo e destinata, per la sua stessa tipologia costruttiva, ad essere sgonfiata al termine della stagione estiva e del suo temporaneo utilizzo.

La Corte di Cassazione, dovendo valutare la possibilità di qualificare la fattispecie di cui sopra come un cambio di destinazione d'uso (possibilità che, in effetti, sembrerebbe evidente escludere), ha affermato un importante principio relativo alle caratteristiche delle opere che comportano un mutamento di destinazione d'uso rilevante ai sensi dell'art. 23-ter del D. P.R. 06/06/2001, n. 380.

In proposito, la Suprema Corte, ha dapprima ricordato che il mutamento di destinazione d'uso senza opere è assoggettato a D.I.A. (ora SCIA), purché intervenga nell'ambito della stessa categoria urbanistica, mentre è richiesto il permesso di costruire per le modifiche di destinazione che comportino il passaggio di categoria o, se il cambio d'uso sia eseguito nei centri storici, anche all'interno di una stessa categoria omogenea.

La Corte di Cassazione ha poi precisato che la destinazione d'uso è un elemento che qualifica la connotazione dell'immobile e risponde agli scopi di interesse pubblico perseguiti dalla pianificazione; pertanto le modifiche non consentite della singola destinazione, incidendo sull'assetto del territorio comunale come pianificato, incidono negativamente sull'organizzazione dei servizi, alterando la possibilità di una gestione ottimale del territorio.

Infine, la Sent. C. Cass. pen. 03/09/2018, n. 39406 ha affermato che il mutamento di destinazione d'uso con opere deve pur sempre avere i connotati modificativi tendenzialmente stabili e non può ritenersi in presenza di opere precarie, perché destinate ad un uso temporaneo e facilmente amovibili al termine di utilizzo. 

Dalla redazione