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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
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Sent. C. Stato 18/10/2002, n. 5775
Sent. C. Stato 18/10/2002, n. 5775
Sent. C. Stato 18/10/2002, n. 5775
1. Edilizia ed urbanistica - Attività edilizia - Manutenzione straordinaria - Definizione e requisiti.
1. Ai sensi dell'art. 31 della L. 5 agosto 1978 n. 457, affinché un determinato intervento edilizio costituisca manutenzione straordinaria occorre non solo che esso conservi la destinazione d'uso dell'edificio ma anche che abbia due altri requisiti, uno funzionale (secondo il quale deve trattarsi di lavori di mera sostituzione o rinnovo dell'edificio) e uno strutturale (per il quale l'intervento non deve modificare i volumi e le superfici dell'immobile); pertanto ha natura di ristrutturazione e non di manutenzione un intervento che non abbia i due suddetti requisiti e mantenga solo in parte la precedente destinazione d'uso.
Sugli interventi edilizi che costituiscono manutenzione straordinaria, ved. C. Stato V 2 aprile 2001 n. 1883 R (Presupposto degli interventi di manutenzione straordinaria è la preesistenza di un edificio avente determinate caratteristiche strutturali ed architettoniche); Cass. pen. III 22 giugno 2000 n. 7314 [R=WP22G007314] (La costruzione di un appartamento di soprelevazione di un edificio preesistente non può qualificarsi come intervento in straordinaria manutenzione); C. Stato V 25 novembre 1999 n. 1971 R (Costituiscono interventi di manutenzione straordinaria - non soggetta agli oneri urbanistici - le opere di accomodamento o anche di rinnovazione o sostituzione di parti degli elementi costitutivi dell'edificio); V 12 ottobre 1999 n. 1431 R (La sostituzione del tetto a spiovente con la copertura a terrazza, qualora comporti un certo aumento di volumetria e la variazione del preesistente assetto estetico e strutturale dell'edificio, non si configura come intervento di manutenzione straordinaria); Csi 18 novembre 1998 n. 665 [R=WCS18N98665] (I lavori di manutenzione straordinaria consistono nel rinnovo di parti dell'edificio col limite strutturale imposto dal divieto di modificare superfici e volumi dell'immobile); Cass. pen. III 27 gennaio 1998 n. 1029 [R=WP27GE981029] (Ai sensi dell'art. 31 L. 5 agosto 1978 n. 457, costituiscono interventi di straordinaria manutenzione le opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali di edifici e per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d'uso; tale disposizione si riferisce alla sola edilizia abitativa e, pertanto, la regolamentazione giuridica degli interventi di straordinaria manutenzione che essa contiene non è applicabile a manufatti non abitativi); C. Stato V 14 dicembre 1994 n. 1469 R e C. Conti, Stato 30 giugno 1993 n. 104 R (Gli interventi di manutenzione edilizia straordinaria previsti hanno due limiti: uno di ordine funzionale, costituito dalla necessità che i lavori siano diretti alla mera sostituzione o al puro rinnovo di parti dell'edificio, e l'altro di ordine strutturale, consistente nella proibizione di alterare i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari o di mutare la loro destinazione); V 23 luglio 1994 n. 807 (Conf. a C. Stato V 94/1469); Cass. pen. III 18 maggio 1994 n. 1054 [R=WP18MA941054] (La manutenzione straordinaria consiste soltanto in lavori diretti a conservare l'edificio mediante opere che nel loro complesso rispettino tipologia, forma e struttura senza alcun inserimento di elementi innovativi pur se sostitutivi di quelli precedenti); C. Stato V 1° marzo 1993 n. 301 R (Si configurano come manutenzione straordinaria di immobili sia i lavori di consolidamento delle strutture verticali o dei solai o delle scale, sia i lavori per opere accessorie che non aumentino volume e superficie utili).
(L. 5 agosto 1978 n. 457, art. 31) R |
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