Sent. C. Stato 20/02/1998, n. 315

1. L'art. 10 della L. 6 agosto 1967 n. 765 e l'art. 1 della L. 28 gennaio 1977 n. 10 da una parte, e l'art. 7 della predetta L. 67/765 e l'art. 1 del D.P.R. 15 gennaio 1972 n. 8 dall'altra conferiscono il potere di annullamento d'ufficio delle concessioni edilizie illegittime rispettivamente al Sindaco o alla Regione sotto due diversi profili: entrambi devono valutare l'interesse pubblico all'annullamento, ma il primo deve valutare insieme la possibilità di altre soluzioni (come la modifica di strumenti urbanistici, la presentazione di un progetto di lottizzazione, ecc.), mentre la seconda deve riferirsi esclusivamente all'interesse al mantenimento dell'esistente situazione. 2. Il potere di annullamento delle concessioni edilizie illegittime da parte della Regione ai sensi dell'art. 27 della L. 17 agosto 1942 n. 1150 può essere esercitato dopo le conclusioni dell'esame degli elementi di fatto e delle conseguenti valutazioni tecnico-giuridiche; per cui il termine per detto esercizio coincide con il deposito della relazione del funzionario che ha eseguito i necessari accertamenti tecnici.