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06/04/2018

Chiarimenti sui Criteri ambientali minimi per progettazione e realizzazione di edifici pubblici

Sono state aggiornate le FAQ che forniscono chiarimenti per l'applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM) per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici.

Ai sensi dell'art. 34, comma 1, del Codice appalti (D. Leg.vo 18/04/2016, n. 50), le stazioni appaltanti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

In data 08/03/2018 sono state aggiornate le FAQ (Frequently Asked Questions) relative al D. Min. Ambiente e Tutela Terr. e Mare 11/10/2017, il quale definisce i criteri ambientali minimi per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori di nuova costruzione, ristrutturazione, manutenzione, riqualificazione energetica di edifici pubblici che le stazioni appaltanti sono tenute ad utilizzare per qualunque importo e per l’intero valore delle gare.

In particolare, sono stati forniti chiarimenti in merito al Criterio 2.3.7 "Fine vita" del suddetto decreto, secondo il quale i progetti degli interventi di nuova costruzione, inclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione devono prevedere un piano per il disassemblaggio e la demolizione selettiva dell'opera a fine vita che permetta il riutilizzo o il riciclo dei materiali, componenti edilizi e degli elementi prefabbricati utilizzati. Si è precisato che nel caso degli impianti, quelli che sono stati progettati per essere disassemblabili e riciclabili andranno inclusi nel piano di disassemblaggio, mentre quelli che non lo sono, non andranno in elenco.  

Dalla redazione