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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
L.G. Min. Infrastrutture e Trasp. 20/11/2013
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L.G. Min. Infrastrutture e Trasp. 20/11/2013
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PremessaIl presente atto di indirizzo viene adottato ai sensi dell’articolo 3 -quinquies del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, convertito con modificazioni dalla legge 20 novembre 2009, n.166 R. Il comma 4 del medesimo articolo, prevede difatti che i controlli antimafia sui contratti pubblici e sui successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture vengano effettuati con l’osservanza delle linee guida adottate dal Comitato, anche in deroga alla vigente normativa antimafia. |
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Parte I - REINDIRIZZAMENTO DELLE MODALITÀ PROCEDURALI DI RILASCIO DELLE INFORMAZIONI ANTIMAFIA |
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I.1 La fase «speditiva» del controlloIl procedimento di rilascio delle informazioni antimafia per gli appalti di lavori, servizi e forniture connessi all’EXPO dovrà continuare a svilupparsi secondo un procedimento in due steps: il primo finalizzato all’emissione della «liberatoria provvisoria»; il secondo finalizzato all’emissione del provvedimento conclusivo del procedimento. Nella fase «speditiva» del controllo, la Prefettura di Milano è chiamata, in particolare, a verificare l’esistenza o meno delle situazioni ex artt. 67 e 84, comma 4, lett. a), b) e c) del d.lgs. n. 159/2011 (riportate per comodità di riferimento indicati nel quadro sinottico allegato, riquadro B) nei confronti dell’impresa esaminata e della sua compagine proprietaria e gestionale. Si tratta di un accertamento che focalizza l’attenzione su provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria che attestano l’esistenza di appartenenze o contiguità con ambienti criminali o, per quelli non ancora definitivi, la qualificata probabilità di simili situazioni. La fase speditiva dei controlli, rispetto alle precedenti linee-guida, potrà ora giovarsi di ulteriori strumenti di riscontro, il cui accesso viene reso possibile dalla proattiva collaborazione assicurata dalla Direzione Nazionale Antimafia (DNA). Si tratta della possibilità per la Prefettura di Milano, esclusivamente nell’ambito dei controlli EXPO, di riscontrare l’attualità delle eventuali iscrizioni rinvenute nel CED Interforze, attinenti a procedimenti penali per i delitti di cui all’art. 51, comma 3 -bis, c.p.p., o a provvedimenti di prevenzione attraverso i sistemi informatici della DNA ed in modalità PEC, come regolato nel sottostante punto d). Ciò in particolare, consentirà, nei limiti del doveroso rispetto del segreto di indagine ex art. 329 c.p.p., di verificare la sussistenza di pronunce e lo stato dei procedimenti in corso per i citati reati, tipica espressione della criminalità di stampo mafioso, elencati nell’allegato I, quadro B), nonché l’esito delle misure di prevenzione nei vari gradi. Il presente documento non può certamente trascurare l’esigenza di armonizzazione dei flussi procedimentali con le indicazioni contenute nella citata direttiva del sig. Ministro dell’interno del 28 ottobre 2013. In piena sintonia con «l’effetto accelerativo» dei controlli, perseguito con l’atto d’indirizzo ministeriale, l’intervento delle articolazioni della DIA, sia centrali che periferiche, dovrà quindi trovare adeguata ed efficace collocazione anche nella fase speditiva dei controlli, ossia in quella fase ove lo «specifico patrimonio informativo di cui la DIA dispone» può svolgere un ruolo di particolare incisività. In questo senso il procedimento verrà ad articolarsi secondo le seguenti modalità procedurali: a) la stazione appaltante richiede alla Prefettura di Milano il rilascio dell’inform |
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I.2 La fase di accertamento degli eventuali tentativi di infiltrazione mafiosaIl secondo step delle verifiche finalizzato all’emissione del provvedimento conclusivo del procedimento resta incentrato sull’accertamento degli eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa. In questa fase vengono in rilievo gli elementi ulteriori che attengono a tutto quel ventaglio di situazioni indizianti che prescindono dal riscontro dell’esistenza di pronunce/provvedimenti giudiziari o di prevenzione. In una lettura diacronica degli accertamenti, si può senz’altro riconfermare che questi elementi sono quelli ricavabili dagli accertamenti e riscontri eseguiti |
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Parte II - SOLUZIONI A QUESITI POSTI CIRCA LO SVOLGIMENTO DEI CONTROLLI ANTIMAFIA |
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II.1 Individuazione della «filiera» delle imprese da sottoporre ai controlli antimafiaNell’ambito del presente atto di indirizzo, il Comitato ritiene opportuno fornire alcune indicazioni per risolvere le problematiche segnalate relativamente all’individuazione della nozione di «filiera» delle imprese, rilevante ai fini dei controlli antimafia previsti dalle Linee Guida di questo Comitato. Il Comitato ritiene che la questione debba essere risolta sulla base della definizione di «filiera» delle imprese dettata dall’art. 6, comma 3, del d.l. n. 187/2010 - concernente la tracciabilità dei flussi finanziari derivanti dagli appalti pubblici - nonché dagli indirizzi espressi in materia dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AV |
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II.2 Applicazione del modello dei controlli agli appalti di servizi e ai contratti di sponsorizzazioneIl Comitato corrispondendo alle esigenze presentatesi successivamente alle Linee Guida pubblicate nella G.U.R.I. del 19 aprile 2011, ritiene di dover fornire alcune indicazioni suppletive. Il Comitato - in coerenza con l’art. 3 -quinquies del d.l. n. 135/2009 - ritiene necessario che le indicazioni sulle modalità di svolgimento dei contro |
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II.3 Modalità dei controlli antimafia relativi alle imprese impegnate nella realizzazione delle arterie «Pedemontana» e BRE.BE.MI.Come è noto, il D.P.C.M. 22 ottobre 2008 annovera, tra le progettualità connesse allo svolgimento dell’Esposizione Universale, anche alcune opere essenziali da realizzarsi a cura di Amministrazioni ed Enti diversi dalla EXPO S.p.A.. Rientrano in questo novero la costruzione delle autostrade «Pedemontana» e «Brescia-Bergamo-Milano» (BRE.BE.MI) destinate ad attraversare diverse province della Lombardia e per le quali il soggetto attuatore è stato individuato nell’Amministrazione regionale. |
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II.4 Rapporti negoziali stipulati in Italia dagli Stati esteri e dalle Organizzazioni internazionali partecipanti all’EXPOIl Comitato ha fornito il proprio supporto ad iniziative avviate dal Commissario Straordinario per l’EXPO e dalla EXPO 2015 S.p.A. per presentare un’iniziativa condivisa innanzi al Bureau International des Expositions (BIE) al fine di delineare un sistema ad hoc di misure atte a prevenire tentativi di ingerenza mafiosa negli affidamenti di esecuzione di contratti che gli Stati, le Organizzazioni internazionali (cd. «Partecipanti ufficiali») e le altre entità straniere (cd. «Partecipanti non ufficiali») dovessero conferire per |
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Efficacia delle Linee GuidaLe presenti Linee Guida si applicano a decorrere dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale |
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Allegato - Quadro sinottico delle situazioni rilevanti ai fini del rilascio della liberatoria provvisoriaParte di provvedimento in formato grafico |
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