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16/05/2023

Appalti pubblici: indicazioni ANAC su modalità di individuazione dei codici CPV

Con il Comunicato del 09/05/2023, l'ANAC fornisce indicazioni per individuare correttamente i codici CPV da indicare nelle procedure di affidamento.

Nell’ambito dell’attività di vigilanza dell'ANAC, è emerso il ricorrere di errori dovuti all’incongruenza tra la prestazione identificata dal codice CPV prescelto dalle s.a. e l’effettivo oggetto del contratto da affidare.

ll CPV (Common Procurement Vocabulary, i.e. vocabolario comune per gli appalti pubblici) è un sistema di classificazione unico volto a unificare i riferimenti utilizzati dalle amministrazioni e dagli enti appaltanti per la descrizione dell'oggetto degli appalti.
Il CPV comprende un vocabolario principale per la descrizione dell'oggetto degli appalti e un vocabolario supplementare per aggiungere informazioni qualitative all'oggetto.
L’utilizzo corretto di una nomenclatura unica consente di rimuovere le barriere linguistiche e di eliminare gli errori di traduzione, garantendo così una maggiore trasparenza delle procedure ed un incremento della concorrenza transfrontaliera.
L'utilizzo del CPV è obbligatorio nell'Unione europea dal 01/02/2006.

L'ANAC ha rilevato che l’impropria attribuzione del codice CPV può avere rilevanti conseguenze:
- viola i principi di trasparenza e pubblicità che impongono, alle stazioni appaltanti, di fornire informazioni chiare e precise sulle procedure onde consentire una valutazione sulla legittimità del loro operato;
- viola il principio di par condicio, poiché non consente a tutti gli operatori economici potenzialmente interessati di conoscere le opportunità effettivamente esistenti, con una conseguente violazione del principio di tutela della concorrenza;
- può violare gli obblighi di pubblicità legale. Se, ad esempio, viene indicato, erroneamente, nel bando un codice CPV per il quale è prevista una soglia di rilevanza comunitaria più alta, tale bando verrà pubblicato solo a livello nazionale e non in ambito europeo, determinando una lesione ancora maggiore della libera concorrenza;
- potrebbe costituire la comunicazione di un’informazione non veritiera, con conseguente possibile applicazione di sanzioni nei confronti della stazione appaltante.

Posto quanto sopra, l'ANAC raccomanda alle stazioni appaltati di porre la massima attenzione nell’individuare il codice CPV del vocabolario principale, verificando che l’oggetto del contratto da affidare risulti coerente con la prestazione identificata dal codice prescelto, sia con riferimento alla descrizione della prestazione, sia con riferimento alla struttura gerarchica nella quale tale CPV è inserito.
L'ANAC fornisce quindi indicazioni alle stazioni appaltanti al fine di individuare correttamente i codici CPV nelle procedure di affidamento, esaminando i titoli delle divisioni (ripartite tra beni, lavori e servizi) e selezionando poi i successivi livelli di classificazione.

Dalla redazione