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Circ. Min. LL.PP. 19/07/1986, n. 27690

Decreto Ministeriale 24 gennaio 1986. Istruzioni relative alla normativa tecnica per le costruzioni in zona sismica.
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1. Premessa

Con decreto ministeriale 2-7-1981 R è stata emanata la normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici danneggiati dal sisma e ricadenti in zone classificate ai sensi dell'art. 3, titolo II, della legge 2-2-1974, n. 64.

La normativa, definita dal Ministero dei lavori pubblici in forza al quarto comma dell'art. 10 della legge 14-5-1981, n. 219 R recante “ulteriori interventi a favore delle popolazioni colpite d

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2.Operazioni progettuali
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2.0. Campo di validità

Al punto C.9.0. la norma precisa che negli interventi di adeguamento o di miglioramento degli edifici esistenti non sussiste l'obbligo del rispetto della no

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2.1. Strutture in elevazione

Le norme, al punto C.9.3. precisano che gli interventi su di un edificio si realizzano mediante provvedimenti tecnici intesi a ridurre gli effetti delle azioni sismiche e ad aumentare la resistenza dell'organismo edilizio a tali azioni, nonché a ripristinare l'integrità delle strutture eventualmente danneggiate.

I provvedimenti intesi a ridurre gli effetti sismici sono indicati al successivo punto C.9.3.1. delle norme e si possono realizzare:

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2.2. Fondazioni

Prima di procedere ad un intervento sulle strutture di norma si deve tenere presente la situazione del complesso terreno- fondazione, secondo quanto indicato dalle specifiche norme tecniche approvate con decreto ministeriale 21-1-1981 e relative istruzioni.

In particolare, nel caso di edifici situati su (o in prossimità di) pendii naturali, oltre agli accertamenti prescritti al punto A.2. deve essere assicurata anche la stabilità glob

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3. Edifici in muratura

Provvedimenti tecnici di intervento di adeguamento

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3.1. Pareti murarie

Per aumentare la resistenza di un elemento murario si può ricorrere, in genere, ad uno o più dei seguenti provvedimenti:

- iniezioni di miscele leganti;

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3.2. Applicazione di tiranti

Ove non sia presente un efficace cordolo in cemento armato, devono disporsi tiranti ancorati tramite piastre di dimensioni opportune o di chiavi, che consentano una efficace cerchiatura dell'edificio.

I tiranti possono essere realizzati con normali barre in acciaio per armatura, piatti o profilati metallici o con trefoli in acciaio armonico.

Questi possono essere disposti sia orizzontalmente che verticalmente, e devono essere estesi a tutta la dimensione della parete.

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3.3. Iniezioni di miscele leganti.

L'adozione di iniezioni di miscele leganti, mira al miglioramento delle caratteristiche meccaniche della muratura da consolidare. A tale tecnica, pertanto, non può essere affidato il compito di realizzare efficaci ammorsature dei muri e quindi di migliorare, se applicata da sola, il primitivo schema strutturale.

Le iniezioni possono essere eseguite con miscele cementizie, semplici o additivate, oppure a base di resine organiche.

Le miscele a base di resine saranno scelte adottando, in generale, prodotti a basso valore di modulo elastico quando l'ampiezza media delle lesioni è piccola e a più elevato valore di detto modulo per riempimenti di zone estese.

a) Miscela a base di legante cementizio.

La miscela da iniettare deve possedere le seguenti proprietà:

- buona fluidità;

- buona stabilità;

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3.4. Applicazione di lastre e reti metalliche elettrosaldate

L'intervento mira a conservare, adeguandola alle nuove esigenze la funzione resistente degli elementi murari, fornendo ad essi un'adeguata resistenza a trazione e dotandoli di un grado più o meno elevato di duttilità, sia nel comportamento a piastra che in quello a parete di taglio.

E' opportuno che questo tipo di intervento venga esteso, con particolari accorgimenti, in corrispondenza degli innesti murari, onde realizzare anche una modificazione migliorativa dello schema strutturale.

Il consolidamento si effettua con l'apposizione, possib

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3.5. Inserimento di cordoli e pilastrini

Tale tecnica non differisce, nelle finalità, da quella precedentemente illustrata.

Il concetto informatore è quello dell'introduzione nelle murature di elementi resistenti - atti a confinare la muratura o dotarla di duttilità strutturale - in modo discontinuo e concentrato, anziché diffuso.

Per tale motivo è consigliabile l'adozione di questa tecnica quando si debba operare con murature a blocchi squadrati (mattoni, pietre lavorate) o comunque d

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3.6. Archi e volte

Gli archi e le volte devono essere muniti di cinture, chiavi e tiranti, posti convenientemente in tensione, ed atti ad assorbire integralmente le spinte, a meno che le murature di sostegno abbiano spessori sufficienti a sopportare le spinte, valutate tenendo conto anche delle azioni sismiche.

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3.7. Solai

Il restauro statico del solaio deve puntare al soddisfacimento dei seguenti requisiti fondamentali:

- resistenza adeguata ai carichi previsti in fase di utilizzazione;

- in relazione a detti carichi, rigidezze (trasversali e nel proprio piano) sufficienti ad assicurare sia la funzionalità in esercizio dell'elemento strutturale, sia la funzione di diaframma di collegamento e ripartizione tra le strutture verticali;

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3.8. Scale

Le scale in muratura a sbalzo, cioè quelle aventi gli scalini o la sottostruttura incastrati nei muri di gabbia da un lato e liberi

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3.9. Coperture

I tetti devono essere resi non spingenti. Negli interventi di semplice miglioramento si avrà cura in particolare di assicurarsi della capacità di resistere alle azioni orizzontali da parte delle murature perimetrali ed interne che spiccano dall'ultimo solaio per sostenere il tetto e di realizzare un efficace collegamento fra le strutture del tetto e le murature suaccennate. Nel caso di tetti in legn

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3.10. Fondazioni

Nella maggior parte degli edifici in muratura, la struttura di fondazione è sostanzialmente coincidente con l'edificio stesso. Pertanto gli eventuali interventi saranno prevalentemente di tipo localizzato, tendenti a sanare eventuali situazioni di debolezza puntuali.

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4. Edifici in cemento armato

Provvedimenti tecnici d'intervento

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4.1. Generalità

I provvedimenti tecnici descritti in questa parte, riguardano prevalentemente le modalità esec

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4.2. Strutture in elevazione

Per la riparazione ed il rafforzamento locale delle strutture in elevazione, si potrà ricorrere ad uno o più dei seguenti provvedimenti tecnici:

- iniezioni di miscele leganti;

- ripristino localizzato con conglomerati;

- ripristino e rinforzo dell'armatura metallica;

- cerchiature di elementi strutturali;

- integrazione di armatura con l'applicazione di lamiere metalliche;

- rinforzo con tiranti.

Nei casi in cui l'intervento consista nel ripristinare strutture cementizie per porzioni o tratti di entità considerevoli può essere usato calcestruzzo ordinario, che abbia resistenza e modulo elastico non troppo diversi da quelli del calcestruzzo esistente; l'aderenza del getto all'elemento da riparare potrà essere migliorata mediante l'applicazione di uno strato adesivo.

Per conciliare le esigenze di elevata resistenza e buona lavorabilità dei getti può essere opportuno usare additivi fluidificanti (che in genere migliorano anche l'adesione al materiale preesistente).

Idoneo, in generale, è anche l'uso di calcestruzzi o malte con additivi che realizzano un'espansione volumetrica iniziale capace di compensare o addirittura di superare il ritiro. Questo accorgimento permette di creare modesti stati di coazione, benefici per l'inserimento dei nuovi getti; è peraltro essenziale utilizzare casseri contrastanti.


4.2.1. Iniezioni con miscele leganti

Le iniezioni sotto pressione, di materiali (miscele cementizie e di resine) di opportuno modulo elastico e con spiccate proprietà di aderenza al calcestruzzo ed all'acciaio, potranno essere usate soltanto per la risarcitura di lesione la cui apertura non superi i 3-4 mm.

L'impiego di resine migliora la resistenza sia a compressione che a trazione. Il materiale si presta bene ad essere usato per iniezioni anche mescolato con inerti fini. In funzione di molti fattori, fra cui anche il tipo di inerti, si ottengono moduli elastici molto variabili (da 20.000 Kg/cmq a valori simili a quelli del calcestruzzo ordinario).

Le caratteristiche finali delle miscele dipendono sensibilmente, tra l'altro, dalle condizioni ambientali (temperature ed umidità) nelle quali avviene la loro maturazione. Pertanto, è raccomandabile che lo studio delle modalità di preparazione tenga conto delle effettive condizioni ambientali prevedibili e che si provveda in sede di esecuzione al controllo delle condizioni stesse, eventualmente con misurazioni della temperatura e dell'umidità.

Risarciture di lesioni l

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4.3. Fondazioni

Il consolidamento delle fondazioni potrà in genere conseguirsi:

- con la costruzione, ove possibile di travi in cemento armato per il collegamento dei plinti nelle sue direzioni in guisa da realizzare un reticolo orizzontale di base;

- con la costruzione di setti in cem

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