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Deliberaz. G.R. Umbria 23/03/2015, n. 359

Approvazione linee guida regionali in materia di controlli ambientali sulle imprese. Decreto legge n. 5/2012 art. 14 comma 5 convertito in legge n. 35/2012.
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Testo del provvedimento


1) di fare proprio il documento istruttorio e la conseguente proposta dell'assessore, corredati dei pareri e del visto prescritti dal regolamento interno della Giunta, che si allegano alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, rinviando alle motivazioni in essi contenute;

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Allegato A - Linee guida regionali in materia di controlli ambientali sulle imprese


Premessa

La necessità di proteggere l'ambiente dall'inquinamento è una questione di grande rilevanza mondiale ed il tema dei controlli ambientali relativo all'impatto delle attività antropiche ed in particolare di quelle produttive è elemento fondamentale delle politiche regionali di prevenzione ambientale. Mai come ora, sia per la necessaria accelerazione alla introduzione ed utilizzo di modalità gestionali e tecnologiche di contenimento di fattori inquinanti nonché per la sempre maggiore carenza di risorse umane e finanziarie a disposizione, risulta indispensabile una ottimizzazione e razionalizzazione dell'azione di controllo. Occorre quanto più possibile massimizzare i risultati delle attività attraverso la focalizzazione sulle reali aree di criticità e contemporaneamente abbattere impegni inutili e costosi tanto per chi effettua i controlli quanto per chi li subisce. Insieme con la rappresentata esigenza di una ottimizzazione dell'attività, che comunque contemperi la garanzia della tutela delle risorse ambientali come beni insostituibili e limitati con le attuali disponibilità amministrative, va anche coniugata la nuova impostazione data ai controlli di superamento dell'approccio unicamente sanzionatorio e di orientamento ad una sempre maggiore sensibilizzazione e consapevolezza nei confronti dell'ambiente.

Con questa visione e coerentemente con le disposizioni in materia di semplificazione e sviluppo, risulta di particolare rilevanza per la Regione Umbria provvedere ad indirizzare, sul territorio regionale, le attività di controllo in materia ambientale conformandole ai principi espressi dalle norme in materia di controlli.

Con il presente documento la Regione Umbria intende, pertanto, recepire integralmente i principi espressi dalle linee guida in materia di controlli (art. 14, comma 5 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito in legge 4 aprile 2012, n 35 - Intesa sancita in Conferenza Unificata nella seduta del 24 gennaio 2013), gli indirizzi previsti dal D.Lgs. n. 46/2014R in materia di controlli delle aziende AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e tutte le indicazioni fornite dalle Direttive dell'Unione Europea sempre in materia di controlli.

Le presenti Linee guida rappresentano lo strumento con cui la Regione conforma le attività di controllo, nell'ambito dei propri ordinamenti, ai principi di chiarezza e regolazione, proporzionalità del rischio, approccio collaborativo del personale, pubblicità e trasparenza dell'azione e dei risultati del controllo e coordinamento.

L'applicazione di tali principi consente di semplificare i controlli in una prospettiva di maggiore efficacia ed efficienza poiché permette di eliminare tutte le attività di controllo non necessarie alla tutela degli interessi pubblici perseguiti, eliminare o ridurre le duplicazioni e le sovrapposizioni che recano ingiustificati intralci al normale esercizio delle attività delle imprese come pure di operare una modernizzazione della nozione di controllo da evolvere verso l'accertamento dell'osservanza sostanziale alle disposizioni poste a tutela degli interessi pubblici, anche attraverso un'azione di orientamento e collaborazione con le imprese. In tal senso, la nuova impostazione di controllo, non limitata all'accertamento della conformità formale, cercherà di produrre il cambiamento culturale espresso ed auspicato anche negli stessi orientamenti comunitari in materia.


1. Finalità e ambito di applicazione

Le Linee guida, aventi valenza triennale, individuano principi, criteri e percorsi operativi per realizzare un sistema dei controlli coordinato e condiviso tra i diversi soggetti che esercitano l'attività di controllo.

L'obiettivo è quello di ridurre gli oneri ingiustificati che gravano sui destinatari dei controlli e sugli stessi controllori e, al contempo, rendere più efficaci i controlli pubblici sulle imprese.

Le presenti Linee guida mirano, quindi, a migliorare l'efficienza del sistema dei controlli fornendo indirizzi per l'effettuazione dei controlli ambientali, da parte dei soggetti deputati all'attività di controllo relativa a funzioni regionali in materia ambientale, come definiti da specifiche leggi regionali di settore.

Rientrano cioè nell'ambito di applicazione delle presenti Linee guida tutte le ipotesi in cui sono normativamente previsti dei controlli di competenza regionale.

Le Linee guida si applicano ai controlli che richiedono ispezioni e sopralluoghi presso le imprese nonché ai casi in cui il contenuto informativo dei controlli è utile a garantire l'efficacia o a ridurre l'onere di un altro controllo e rappresentano un documento di pianificazione triennale che troverà applicazione in programmi operativi annuali definiti dagli enti accertatori che attualmente sono individuati nell'Agenzia regionale di protezione dell'ambiente (ARPA), negli ambiti territoriali integrati (ATI), nelle Province ancorché per quest'ultime sia in atto la fase di riordino istituzionale alla luce della L. 56/2014 che prevede la riacquisizione da parte della Regione delle funzioni in materia ambientale già conferite alle Province. Le presenti Linee guida tengono conto del disegno istituzionale prefigurato prevedendo, a regime, l'attività di controllo totalmente in capo ad ARPA, ad eccezione di quanto esercitato dagli ATI.

Nelle more della definizione della riacquisizione da parte della Regione delle funzioni, a suo tempo conferite alle Province, i Piani operativi di controllo ambientale annuali saranno concordati tra le Province e l'ARPA Umbria.


2. Definizione dei controlli

Ai fini delle presenti Linee guida si intende per:

Controllo ambientale sulle imprese: il complesso delle attività finalizzato a determinare l'insieme dei valori, parametri e azioni che prevengono o causano l'impatto ambientale di una specifica attività, al fine di confrontarlo e verificarlo rispetto alle normative ambientali e/o alle autorizzazioni rilasciate (valori limite di emissione, prescrizioni, ecc. ...). Il controllo è normalmente condotto dal gestore che informa regolarmente l'Autorità Competente e l'Autorità competente per il controllo sugli esiti (autocontrolli) e può comportare la partecipazione attiva dell'Organo di controllo (controlli ordinari e visite ispettive). Il controllo pertanto include gli autocontrolli del gestore e i controlli ordinari e straordinari degli Organi di controllo.

Il controllo sulle imprese si esercita mediante le seguenti modalità:

Ispezione integrata presso l'attività produttiva: consiste in una verifica complessiva sul rispetto normativo di tutti gli impatti ambientali dell'azienda, o di quelli ritenuti prevalenti e più significativi, e sul rispetto delle connesse prescrizioni autorizzative in materia ambientale. Nel corso della visita possono essere effettuati campionamenti di scarichi, acque superficiali, acque sotterranee, rifiuti, emissioni in atmosfera, suolo o indagini tecniche in materia di rumore e campi elettromagnetici.

Ispezione mirata presso l'attività produttiva: consiste in una verifica sul rispetto normativo dell'impatto ambientale dell'azienda e sul rispetto delle prescrizioni autorizzative riferito ad una singola matrice ambientale. Anche in questo caso si può procedere all'effettuazione di campionamenti.

L'attività di controllo sui fattori di pressione ambientale da parte di attività antropiche deve essere tesa a garantire una sempre maggiore conoscenza del territorio regionale e un'assidua presenza "in campo" in grado di prevenire, per quanto possibile, l'insorgenza di problemi ambientali, condotta prevalentemente ed in via prioritaria nelle aree a maggior rischio e sensibilità.

I controlli sulle attività produttive si suddividono in attività di controllo programmate e attività di controllo non programmate.

Tra le attività di controllo non programmate sono ricomprese tutte le attività inerenti la gestione degli esposti in materia di acque (superficiali e sotterranee) scarichi, suolo, rifiuti, emissioni/immissioni in atmosfera, rumore e NIR ed i controlli di carattere urgente, riferiti all'attività svolta in occasione di eventi straordinari.

Le presenti Linee guida fanno riferimento alle attività di controllo programmate sulle imprese.


3. Quadro di riferimento normativo

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