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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Indagini sui solai
La legge n. 107/2015 – “La Buona Scuola” del 13 luglio 2015 ha previsto un bando da 300 milioni di euro per la costruzione di scuole altamente innovative, scuole interamente “Green” e caratterizzate da nuovi ambienti di apprezzamento digitale. Ha previsto inoltre un finanziamento di 200 milioni per la ristrutturazione delle scuole ma ha soprattutto ha stanziato circa 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui solai degli istituti.
In tal caso ai sensi dell’art. 1, comma 177-178-179 de “La Buona Scuola” Indagini Strutturali srl nel 2016 ha esaminato, con indagini diagnostiche finanziate dal MIUR, un gran numero di istituti scolastici del territorio italiano. Da anni è sul campo per verificare lo stato di salute del solaio e prevenire situazioni di pericolo ad esso connesse.
I commi 177-178-179 della suddetta norma esprimono le modalità e le tempistiche per l’erogazione del finanziamento; invece un dettagliato capitolato tecnico fissa quelle che sono le condizioni per verificare lo stato dei solai, dei controsoffitti e degli elementi ancorati ad essi. Lo stesso capitolato elenca due tipologie di indagini: INDAGINI STRUTTURALI ed INDAGINI NON STRUTTURALI.
Per indagini strutturali si intendono quegli interventi volti a verificare le reali condizioni statiche dei solai. Per questo motivo si dovranno eseguire su diversi piani dell’edificio una serie di analisi sperimentali (rilievo geometria strutturale, rilievo geometria globale, quadro fessurativo, prove di carico, indagini sui materiali).
Per indagini non strutturali, invece, si intendono quelle indagini visive finalizzate al controllo dello stato di manutenzione degli elementi che compongono il solaio.
Le principali attività concernenti le indagini non strutturali sono: un’accurata ispezione visiva, rilievo fotografico, indagine mediante battitura manuale volte ad individuare fenomeni di “sfondellamento” (e distacchi) e saggi esplorativi al fine di determinare le caratteristiche geometriche dei blocchi e consentire di precisarne le principali dimensioni geometriche.
In merito a ciò Indagini Strutturali srl ha sperimentato una procedura che evidenzia anomalie che possono produrre dissesti a carattere locale. Ci si riferisce al cedimento dei blocchi di laterizio interposti tra i travetti, solitamente definito “sfondellamento” che è un inconveniente piuttosto diffuso; esso costituisce la rottura delle cartelle (o fondelli) di intradosso e conseguente caduta di porzioni significative di laterizio e intonaco.
Sollecitazioni non previste possono derivare da una cattiva manutenzione della costruzione; la presenza di stillicidi d’acqua e di umidità che innescano fenomeni di corrosione delle barre d’armatura.
Non è di certo corretto, infatti, nell’ambito di una costruzione esistente, far riferimento alla resistenza di progetto. Ammesso di riuscire a disporre di elaborati esemplificativi, la resistenza del materiale che interessa l’indagine è quella effettiva in opera e allo stato attuale (solitamente a diversi decenni dalla sua realizzazione) che può ovviamente differire sensibilmente da quella originariamente prevista.
Indagini Strutturali srl utilizza un protocollo di verifica che ha come obbiettivo proprio quello di riconoscerne l’effettiva presenza di un fenomeno di sfondellamento nell’ambito della costruzione in esame individuando infatti, grazie a dei fattori di criticità, una stima del “peso” che può avere nel causare un dissesto. Tale somma comporta l’attribuzione di un livello di rischio per ogni solaio indagato. Inoltre al fine di tradurre i risultati in forma grafica è stata stabilita una corrispondenza tra colori e livelli di rischio.
È noto che l’indagine in situ nasce con lo scopo iniziale di individuare la tipologia di solaio; questo è un obiettivo fulcro in quanto non tutti le tipologie di solaio sono soggette a fenomeni di sfondellamento. Ovviamente, per i solai realizzati in latero-cemento, si è alla ricerca quei fattori di criticità che rappresentano le cause principali per il verificarsi del fenomeno.
Un ottimo alleato nella valutazione di rischio sfondellamento è l’indagine mediante l’utilizzo di termocamera che rappresenta una tecnica diagnostica assolutamente non invasiva che, misurando la radiazione infrarossa emessa da un corpo, è in grado di determinarne la temperatura superficiale.
La mappatura della temperatura superficiale è fondamentale per riconoscere materiali di tipo diverso ovvero affetti da fenomeni di degrado diversificato.
Nella valutazione di rischio sfondellamento la termocamera viene principalmente utilizzata per riconoscere la tipologia di solaio e per adoperata anche per l’individuazione di zone contraddistinte da anomalie che sono oggetto di ulteriori indagini di battitura dell’intradosso del solaio.
Se opportunamente pianificate tali indagini, rimanendo a sostegno delle prove classiche maggiormente invasive, consentono di raggiungere un adeguato livello di conoscenza (LC1, LC2 ed LC3) e di contenere i costi senza inficiare la qualità né la rigorosità dei risultati.
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