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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Come redigere un APE corretto in presenza di pompe di calore?
La difficoltà nel redigere correttamente un APE in presenza di condizionatori o pompe di calore dipende dal fatto che spesso le schede tecniche non sono complete e i software utilizzati non riescono a gestire tale complessità facendo ricadere tutto il peso sul tecnico.
Con questo articolo vogliamo proprio rivelare alcuni trucchetti per elaborare correttamente e senza troppo sforzo un APE effettivamente corretto quando l’impianto di efficienza energetica include pompe di calore.
Cerchiamo innanzitutto di fare chiarezza sui termini! COP, GUE, EER, inverter, pozzo caldo e freddo, temperature di cut-off, ecc.
La pompa di calore è una macchina che trasferisce calore da una sorgente a temperatura più bassa ad un utilizzatore a temperatura più alta mediante “lavoro” meccanico o elettrico.
Le principali tipologie di pompe di calore per utilizzo residenziale sono:
• Pompe di calore elettriche a compressione, tra le più diffuse, comprendono anche i condizionatori (split);
• Pompe di calore ad assorbimento, sfruttano la solubilità e l’elevata affinità tra due sostanze: refrigerante e assorbente;
• Pompe di calore alimentate da motore a combustione interna/esterna, hanno il vantaggio di recuperare parte dell’energia termica contenuta nell’acqua di raffreddamento del motore e, in molti casi, quella contenuta nei gas di scarico per altri scopi.
Il mezzo esterno da cui la pompa estrae il calore è il pozzo freddo: aria esterna, acqua di falda, terreno, ecc.
L’aria o l’acqua da riscaldare sono il pozzo caldo.
La potenza è il primo parametro richiesto in caso di APE con pompa di calore.
In tal senso bisogna distinguere tra:
- Potenza assorbita: la potenza (elettrica o di gas) che la pompa utilizza per funzionare;
- Potenza resa: la quantità di calore che la pompa è in grado di fornire (nel periodo invernale) o di assorbire (nel periodo estivo) dall’ambiente climatizzato. Questo è il parametro che occorre indicare all’interno dei software di calcolo.
L’efficienza della pompa di calore è il secondo parametro da considerare!
Tale efficienza è data dal rapporto tra la potenza termica resa e l’energia assorbita.
Quando si parla di funzionamento invernale, l’efficienza delle pompe di calore elettriche è data dal coefficiente di prestazione “COP” (Coefficient Of Performance) i cui valori sono compresi grosso modo fra 3 e 5; le pompe di calore a gas, invece, hanno un indicatore di efficienza specifico, il cosiddetto “GUE” (Gas Utilization Efficiency) compreso indicativamente tra 1,3 e 1,6 e, riferendosi al potere calorifico inferiore del gas metano utilizzato dal bruciatore, non è un parametro confrontabile direttamente con il COP.
Nel periodo estivo l’efficienza della pompa è misurata dall’indice “EER” (Energy Efficiency Ratio) che indica l’efficienza elettrica della pompa. La sua formulazione è analoga al COP con la differenza che l’EER, riferendosi ai cicli frigoriferi, pone la sua attenzione sul calore asportato dalla sorgente fredda.
Se nella scheda tecnica della pompa non viene indicato il COP o EER, questo può essere ottenuto dal rapporto tra la potenza termica resa e la potenza assorbita.
In base alla UNI/TS 11300-4, poi, il fabbricante dovrebbe fornire le prestazioni a pieno carico alle temperature di sorgente fredda e pozzo caldo indicate nel seguente prospetto.
Qualora nella scheda tecnica non ci fosse queste informazioni o il produttore dichiarasse prestazioni della pompa a temperature differenti da quelle riportate dalla norma, Blumatica Energy consentirebbe di personalizzare la tabella (eliminando, aggiungendo o modificando righe e colonne) sulla base dei dati forniti dal produttore.
Anche l’inverter merita un cenno parlando di pome di calore!
Parlare di pompe di calore e inverter come sistemi reversibili (che possono “invertire” il ciclo di funzionamento al fine di produrre caldo in inverno e freddo in estate) è decisamente sbagliato!
L’inverter è un dispositivo elettronico posto nel del motore della pompa di calore e permette di modulare la potenza erogata in modo automatico in base alla temperatura dell’ambiente.
In questo modo è possibile mantenere, una volta raggiunta la temperatura desiderata, un funzionamento minimo di base eliminando i continui accensioni e spegnimenti tipici dei sistemi on-off.
Le pompe di calore ad inverter sono più costose rispetto a quelle on-off ma consumano molta meno energia.
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