A breve in vigore la fatturazione Elettronica B2B B2C B2G: come adeguarsi?

Quali sono quindi i passi da compiere per mettersi in regola?
1.    Registrarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate per accedere al SDI
Questo passaggio è fondamentale per definire le modalità di ricezione delle fatture da parte dei fornitori. Le alternative possibili sono: via PEC o tramite terze parti accreditate che si occuperanno di tutto per conto nostro.
2.    Redigere le fatture in formato XML
Ci sono due modi per redigere le fatture: tramite apposita funzione che si trova all’interno della stessa area in cui decidiamo come ricevere le fatture oppure avvalendoci di applicativi di terzi.
3.    Inviare e conservare le fatture emesse e ricevute
Una volta che il file della fattura elettronica è stato trasmesso al SdI (Sistema di Interscambio), quest'ultimo esegue alcuni controlli e, se superati, trasmette il file all’indirizzo telematico presente nella fattura.

I controlli eseguiti sono i seguenti:
•    Presenza delle informazioni minime obbligatorie previste per legge (art. 21 ovvero 21-bis del DPR n. 633/1972);
•    Effettiva esistenza, ovvero presenza all’Anagrafe Tributaria, dei valori della partita iva del fornitore (cedente/prestatore) e della partita iva/codice fiscale del cliente (cessionario/committente);
•    Presenza dell’indirizzo telematico del recapito del file, cioè che sia almeno compilato il campo «Codice Destinatario»;
•    Coerenza tra i valori dell'imponibile, dell'aliquota e dell'iva (ad esempio, se l'imponibile è 100 euro, l'aliquota è 22%, l'Iva sia di 22 euro).

Se i controlli sopra descritti vanno a buon fine, il SdI recapita la fattura elettronica all'indirizzo telematico che legge nel file della fattura (campi "Codice Destinatario" e "PEC Destinatario") e invia al soggetto che ha trasmesso il file una ricevuta di consegna all'interno della quale sono indicate la data e l'ora esatta in cui è avvenuta la consegna.

Se uno o più dei controlli sopra descritti non va a buon fine, il SdI "scarta" la fattura elettronica e invia al soggetto che ha trasmesso il file una ricevuta di scarto all'interno della quale sarà anche indicato il codice e una sintetica descrizione del motivo dello scarto.
Per la conservazione della fattura, invece, ci sono tre modalità:
1.    tramite l’agenzia delle entrate che mette a disposizione un servizio gratuito previa adesione ad una convenzione di servizio;
2.    Da soli, applicando una marca temporale e la firma digitale alla fattura;
3.    Tramite un terzo accreditato.
Blumatica ha sviluppato una soluzione per la fatturazione elettronica attiva e passiva rivolta a Professionisti, Imprese, Pubbliche Amministrazioni.

È semplice e innovativa e consente di gestire questo cambiamento in modo tranquillo, “indolore” e con numerosi benefici aggiuntivi!
Blumatica è fatto è completamente cloud e non richiede alcuna installazione; può essere usato ovunque e da qualunque web browser, anche da smartphone.

Cosa consente di fare Blumatica è fatto?
•    Ricevere, al proprio indirizzo e-mail, fatture passive direttamente in formato PDF;
•    Emettere fatture attive in due modalità:
     -    come si è sempre fatto (da word, excel, altri software o anche cartaceo);
     -    compilando un form on line ed inviandole come se fosse una e-mail.
•    Accedere in qualunque momento alle fatture ricevute ed emesse (conservate a norma per 10 anni);
•    Re-indirizzare automaticamente le fatture ricevute ed emesse a determinati indirizzi e-mail 
     (commercialista, segretaria, partner, ecc.) e in diversi formati (XML o PDF).

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