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09/07/2019

Puglia: due leggi per la tutela dell’equo compenso e delle prestazioni professionali

Due sono i provvedimenti approvati dalla Regione Puglia per tutelare le prestazioni professionali rese alle Pubbliche amministrazioni e ai privati. Sono state pubblicate sul BURP 08/07/2019, n. 76 la legge regionale n. 30 e n. 32 del 2019.

Tutela delle prestazioni professionali rese ai privati
La L.R. Puglia 05/07/2019, n. 30 (Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto all'evasione fiscale) riconosce il valore sociale ed economico delle prestazioni rese dai professionisti su incarico dei privati e delle imprese, nell’ambito dei procedimenti volti al rilascio di titoli abilitativi. La norma, contestualmente, contribuisce al contrasto dell’evasione fiscale imponendo la presentazione della fattura agli uffici della P.A.
In particolare, la legge prevede che:
- nelle ipotesi in cui le istanze autorizzative o le istanze per la realizzazione di interventi urbanistici ed edilizi presentate da privati o da imprese sono accompagnate da elaborati redatti da professionisti, le istanze medesime devono essere corredate dalla lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente, unitamente alla copia fotostatica di un documento d’identità;
- al momento del rilascio al privato dell’atto autorizzativo in materia di edilizia ed urbanistica, il professionista deve dichiarare che le proprie prestazioni siano state economicamente soddisfatte, indicando anche gli estremi della fattura, pena il mancato rilascio degli atti autorizzativi da parte della Pubblica amministrazione.


Equo compenso nelle prestazioni professionali rese alla P.A.
La L.R. Puglia 05/07/2019, n. 32 (Norme in materia di equo compenso nell’esercizio delle professioni regolamentate) mira a garantire il principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese da tutti i professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dall’Amministrazione regionale, inclusi gli enti vigilati e/o controllati.
Si tratta di un intervento legislativo particolarmente importante e atteso che consente di recepire la normativa nazionale che ha esteso alle P.A. l’obbligo di retribuire i professionisti in maniera congrua e nel rispetto dei parametri fissati nei decreti ministeriali.
L’obiettivo è quello di fare in modo che l’Amministrazione regionale riconosca pienamente il valore sociale ed economico delle libere professioni, impedendo che possano essere previste retribuzioni non correttamente parametrate alla qualità e quantità delle prestazioni richieste, o addirittura meramente simboliche; l'articolo 4 della legge così dispone: “Il compenso professionale riconosciuto ai professionisti che prestano la loro attività in favore dell’ente deve essere proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, satisfattivo, decoroso e dignitoso”.
L’effettivo rispetto della normativa in materia di “equo compenso” sarà una condizione indispensabile per la conclusione del procedimento amministrativo e dovrà essere attestato con apposita dichiarazione rilasciata dal committente.
 

Dalla redazione