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18/12/2018

Permesso di costruire: ammissibilità di prescrizioni per l’ambiente e il decoro abitativo

Secondo il Consiglio di Stato, sent. 09/11/2018, n. 6327, è legittimo il permesso di costruire condizionato, anche in sanatoria, che contenga prescrizioni a tutela dell’ambiente e del decoro abitativo.

Nella fattispecie era stato rilasciato il permesso di costruire in sanatoria per due magazzini a condizione che venissero svolti entro un certo termine i lavori per “rendere i due manufatti più omogenei al contesto edilizio di zona”, quali murature perimetrali intonacate e tinteggiate e copertura in tegole di laterizio rosso tipo marsigliesi. Tali lavori non risultavano realizzati e pertanto il Comune dichiarava la decadenza del titolo e ordinava la demolizione dei manufatti. Tali provvedimenti venivano impugnati davanti al T.A.R. che riteneva illegittima l’apposizione della clausola prescrittiva che, afferendo a soli profili estetici e non ai parametri urbanistico-edilizi usualmente considerati dagli strumenti generali, si doveva considerare come non apposta e non in grado d’invalidare il permesso di costruire.

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune avverso la sentenza del T.A.R. ritenendo che sia ammissibile inserire nella concessione edilizia, in via generale ed in mancanza di specifiche disposizioni di legge contrarie, prescrizioni a tutela sia dell’ambiente, sia del tessuto e del decoro abitativo. In particolare, il Comune, ove sussistano speciali circostanze, può imporre prescrizioni purché esse non contrastino con la natura e la tipicità del provvedimento, non siano tali da snaturare l'atto (negandone la funzione) o impongano sacrifici ingiustificabili, sproporzionati o immotivati.

Ciò in quanto tali clausole, anche dette “prescrizioni”, semplificano la procedura, giacché senza di esse occorrerebbe respingere l’istanza del privato (spiegando i punti del progetto che devono essere rivisti), ripresentare il progetto e, poi, riapprovare il progetto emendato. Pertanto la modalità procedimentale di rilasciare concessioni edilizie o permessi di costruire con prescrizioni, ha proseguito il Consiglio, si mostra del tutto conforme sia alle esigenze generali di complessiva speditezza ed efficienza dell'azione amministrativa, sia alla necessità di neutralizzare (o, almeno, contenere) l'effetto del passaggio del tempo per i destinatari dell'atto, senza al contempo creare loro ulteriori aggravi.

Ciò posto il Consiglio ha affermato che tali concetti valgono anche con riguardo al rilascio di una concessione in sanatoria, ove ancor di più sono avvertite le esigenze di contenimento dell’impatto di opere abusive - quindi, incongruenti con la pianificazione urbanistiche - sul tessuto edilizio ed ambientale e sul decoro urbano.

In conclusione, il permesso di costruire in sanatoria può legittimamente introdurre o recepire prescrizioni intese ad imporre correttivi sull'esistente o a mitigare l'impatto paesaggistico del manufatto, così da renderlo più coerente con il contesto ambientale, qualora si tratti di integrazioni minime o, comunque, tali da agevolare una sanatoria altrimenti non rilasciabile.

Dalla redazione