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11/12/2018

Mutamento di destinazione d'uso e rideterminazione del contributo di costruzione

Il Consiglio di Stato ha fornito chiarimenti in merito ai casi in cui si verifica l'aumento del carico urbanistico di un immobile e il mutamento di destinazione d'uso, nonché ai criteri per la (ri)determinazione dell'importo del contributo di costruzione.

Nel caso di specie le ricorrenti contestavano la decisione del Comune di rideterminare in aumento il contributo di costruzione (con conseguente richiesta di conguaglio per una somma di euro 160.708,98 oltre interessi) a seguito della valutazione dell’utilizzo in concreto dell’immobile e dell'asserito mutamento di destinazione d'uso da “artigianale” a “commerciale”.

Il T.A.R. in proposito aveva:
- richiamato la giurisprudenza amministrativa prevalente secondo cui l’attività di un soggetto che svolge in un immobile un’attività di gestione dei magazzini di beni finiti, prodotti da altra azienda, regolando il flusso ed il deflusso delle scorte sulla base di valutazioni legate al ciclo di commercializzazione del bene prodotto, è attratta nell’ambito dell’intermediazione commerciale;
- e ritenuto corretta la decisione del Comune di rideterminare in aumento il contributo di costruzione in relazione alla destinazione d’uso commerciale concretamente impressa al fabbricato, in luogo di quella artigianale assentita.

Il Consiglio di Stato, con la Sent. C. Stato 13/11/2018, n. 6388, ha respinto il ricorso avverso la decisione del T.A.R. e richiamato i seguenti principi giurisprudenziali consolidati in materia:

- ai sensi dell' art. 23-ter, D.P.R. n. 380 del 2001, il mutamento di destinazione d'uso giuridicamente rilevante è quello tra categorie funzionalmente autonome dal punto di vista urbanistico e che influisce, di conseguenza, sul c.d. carico urbanistico;
- l'aumento del carico urbanistico non si verifica solo in caso di modifica della destinazione funzionale dell'immobile, ma anche nel caso in cui, sebbene la destinazione non venga mutata, le opere si prestino a rendere la struttura un polo di attrazione per un maggior numero di persone con conseguente necessità di più intenso utilizzo delle urbanizzazioni esistenti;
- ai fini della determinazione dell'importo del contributo di urbanizzazione dovuto per la realizzazione di un immobile, non può prescindersi dalla valutazione dell’utilizzo in concreto dell’immobile e, quindi, della destinazione funzionale ad esso impressa. Il medesimo immobile, pertanto, non può determinare identico carico urbanistico laddove sia utilizzato per servire un immobile ad uso industriale ovvero sia funzionale all’esercizio di attività commerciale.

Dalla redazione