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Circ. Min. Lavoro e Prev. Soc. 14/11/2007, n. 24

L. 123/2007 - norme di diretta attuazione - indicazioni operative al personale ispettivo.
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[Premessa]



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Provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale

La nuova formulazione contenuta nell'art. 5 L. 123/2007 riprende sostanzialmente i contenuti dell'art. 36-bis del D.L. 223/2006 (conv. da L. n. 248/2006), ampliando però sia la platea dei destinatari che i presupposti operativi del provvedimento interdittivo.

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Discrezionalità del provvedimento di sospensione

Fermo restando quanto già precisato con la citata lettera circolare del 22 agosto u.s., relativamente alla possibilità di non emanare il provvedimento di sospensione nelle ipotesi in cui la sua adozione comporti una imminente situazione di per

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Strumentalità dell'accertamento delle violazioni in materia di sicurezza

Un primo dubbio interpretativo sollevato attiene al riconoscimento in capo al personale ispettivo del Ministero del lavoro, in virtù dell'art. 5, comma 1, della L. n. 123/2007 di una generalizzata competenza nella materia attinente alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

In primo luogo va chiarito che con la citata disposizione il Legislatore non sembra aver voluto modificare il preesistente quadro delle competenze che, come noto, prevede il conferimento in via generale delle funzioni di vigilanza nella materia in qu

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Natura della «sanzione amministrativa aggiuntiva»

Un altro dubbio interpretativo attiene al pagamento della «sanzione amministrativa aggiuntiva» quale presupposto per la revoca del provvedimento di sospensione.

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Individuazione delle sanzioni amministrative complessivamente irrogate

Ulteriore nodo interpretativo da sciogliere concerne l'esatta individuazione della nozione di sanzioni amministrative complessivamente irrogate. In primo luogo è da rilevare che la questione si pone evidentemente solo con riferimento all'ipotesi di cui alla lettera a) del comma 2 dell'art. 5 della L. n. 123/2007 e cioè alle violazioni da considerarsi «connesse» all'illecito concernente l'utilizzazione di lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria.

A titolo esemplificativ

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Modificazioni al D. Leg.vo n. 626/1994 in materia di appalti

Di particolare rilievo appare la previsione che, sostituendo il comma 3 dell'art. 7 del D. Leg.vo n. 626/1994 R dà un significato puntuale alla nozione di cooperazione e coordinamento fra datore di lavoro committente e appaltatore in ordine alla pianificazione di sicurezza, introducendo a carico del primo l'obbligo di elaborare un documento unico di valutazione relativo ai rischi scaturenti dalla «interferenza» delle lavorazioni.

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Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e documento di valutazione dei rischi

Modificando l'art. 19, comma 5, del D. Leg.vo n. 626/1994 la normativa in esame interviene a risolvere con chiarezza la problematica concernente la fruizione da parte del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza del documento di valutazione dei rischi. Nonos

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Tessera di riconoscimento del personale impegnato in appalti

L'art. 6 della normativa in esame introduce, anche per i datori di lavoro operanti in attività non edili, l'obbligo di munire il personale occupato nell'ambito degli appalti e subappalti, a decorrere dal 1° settembre 2007, di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro.

Quanto al campo di applicazione della previsione va precisato che l'ambito di riferimento è da individuarsi nei soli appalti «interni», considerata la ratio della disposizione volta a consentire una più agevole identificazione del personale impegnato in contesti organizzativi complessi caratterizzati dalla compresenza, in uno stesso luogo, di lavoratori appartenenti a diversi datori di lavoro.

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Modifiche al comma 1198 della L. n. 296/2006

L'art. 11 della legge modifica l'art. 1, comma 1198, della L. n. 296/2006 (Finanziaria 2007) che precludeva per un anno gli accertamenti i

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Applicazione della diffida da parte del personale amministrativo degli Istituti previdenziali

L'art. 4, comma 6 interviene a risolvere la problematica concernente la applicazione dell'istituto della diffida obbligatoria di cui all'art. 13 del D. Leg.vo n. 124/2004 da parte del personale amministrativo degli Enti previdenz

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